Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Highlands – Scozia.
Volume alcolico: 47,5%
Prezzo consigliato: 120 euro.
Reperibilità: Bassa, disponibile presso rivenditori specializzati.
Il selezionatore indipendente Claxton’s, di cui già ho avuto modo di apprezzare la bontà, mi offre oggi la possibilità di parlare nuovamente di Inchfad, un malto non così facile da vedere sugli scaffali. Essendo infatti un “esperimento” della distilleria Loch Lomond, non viene più distillato dalla metà del primo decennio del secolo attuale.
L’espressione odierna è peraltro una versione con finish in botti di Sherry PX (di tipo Octave), circostanza che mi incuriosisce non poco. Gli imbottigliamenti sui quali mi sono soffermato in precedenza (purtroppo pochi), erano maturati interamente in botti ex-bourbon.
Vediamo insieme quale tipo di influsso avrà portato il dolcissimo PX all’inusuale torbato di Loch Lomond.
Prima di procedere con la recensione, qualche piccola informazione sulla release, come di consueto: malto distillato nel 2005, proveniente da singola botte ed imbottigliato dopo 16 anni di maturazione. Gradazione fissata a 47,5%, non filtrato a freddo e senza aggiunta di coloranti. L’output è stato particolarmente esiguo: solo 72 esemplari.
Ringrazio i fratelli Malaspina di Whisky Italy per il gentile campione.
Purtroppo non posso elogiare questo malto. Sembra di bere uno Sherry nel quale è stata aggiunta una piccola porzione di whisky. L’influsso del PX è stato decisamente eccessivo, almeno per me, e ciò si traduce in un’espressione sbilanciata piuttosto lontana da ciò che idealmente avrebbe dovuto essere. Inchfad è sì un malto particolare, tuttavia in questo caso quelle piacevoli “stranezze” sono solo fugacemente presenti. Un gran peccato.