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Ardbeg 25 y.o. – 10° Anniversario Review 2

Informazioni:

Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky.

Provenienza: Isola di Islay – Scozia.

Volume alcolico: 46%

Prezzo consigliato: 2000 euro.

Reperibilità: Bassa, release di 6500 bottiglie annue.

Cenni storici e osservazioni personali:

Proseguendo con le recensioni che ho pensato di proporre per il decimo anniversario di questo modesto blog, oggi mi soffermerò sull’Ardbeg 25 y.o., espressione più matura del core range di Ardbeg.

La release è infatti annuale, rilasciata sul mercato a partire dal 2020, in una tiratura di 6.500 bottiglie. La maturazione è avvenuta interamente in barili ex-Bourbon e la gradazione scelta è il 46%. Come certamente saprà chi segue i numerosi imbottigliamenti di Ardbeg, negli ultimi anni con la gestione LVMH sono stati realizzati numerosi esperimenti, tra cui imbottigliamenti particolarmente giovani o con età non dichiarata. Il core range è rimasto invece grossomodo immutato, seppur con qualche piccola aggiunta disponibile in tiratura limitata: il 19 anni, ad esempio, e il 25 anni oggetto di questa recensione.

Ardbeg non è certo nuova a maturazioni più lunghe, di cui l’esempio più recente è il Lord of the Isles dei primi anni 2000. Rimane ad oggi un mio grande rimpianto non averne acquistata una bottiglia all’epoca, nel corso del mio primo viaggio in Scozia nel 2006, un periodo in cui mi sembrava un imbottigliamento decisamente costoso in comparazione ai mezzi disponibili a un allora giovane studente… pazienza!

Note di degustazione:

Aspetto: Oro.

Olfatto: Una torba ben più doma rispetto alle release più giovani, di sfondo a un bouquet ricco di note agrumate tra le quali spicca il succo di limone, ma anche intrisa di un tratto balsamico e amaricante, di eucalipto e rabarbaro. Con il passare dei minuti affiora una nota di miele, anch’essa di sfondo, mentre timidamente cercano di pronunciarsi anche tratti marini e costieri, con una suggestione di scoglio bagnato. Carne affumicata, a tratti ricorda anche un prosciutto crudo piuttosto oleoso. Un gradevole tratto erbaceo, di prato bagnato dalla pioggia e camomilla, è la chiosa di un olfatto sì complesso, ma anche notevolmente fresco in considerazione della lunga maturazione.

Palato: Tipicamente Ardbeg, con una notevole componente speziata in cui spicca il pepe nero, e torba decisamente più vivace che all’olfatto, con una possente nota di brace. Vi è un substrato salino piuttosto evidente, anzi a memoria credo sia l’Ardbeg più sapido che mi sia capitato di provare, ma non è affatto fastidioso. Di contraltare, una notevole componente fruttata che spazia dal più canonico limone a un tratto tropicale di ananas e a cui ben si sposa un delicato tratto zuccherino di vaniglia. Presente all’appello anche un tratto carnoso, che rimembra la carne essiccata.

Finale: Lungo, con carne essiccata, sale, ma anche note fruttate perduranti.

Un Ardbeg diverso rispetto alle controparti più giovani, e non potrebbe essere diversamente: elegante, mai aggressivo, valido esempio di un whisky di Islay smussato dal tempo ma sempre autenticamente isolano. Forse un piccolo quid extra sul fronte della gradazione ne avrebbe esaltato maggiormente le caratteristiche, ciò non toglie che siamo di fronte a un malto di grande spessore.