Riconoscimenti
I seguenti riconoscimenti sono stati attribuiti da "Il Bevitore Raffinato"
Tipologia: Kentucky Straight Bourbon Whiskey
Provenienza: Kentucky – U.S.A.
Volume alcolico: 63,25%
Prezzo consigliato: 300 euro.
Reperibilità: Raro, reperibile presso rivenditori specializzati o aste online.
Booker’s è un nome piuttosto noto tra gli amanti del bourbon: nato come espressione premium di Jim Beam, ad opera dell’allora Master Distiller Booker Noe II, da cui l’imbottigliamento prende il nome, era inizialmente concepito per una diffusione ristretta, prevalentemente tra amici e distributori.
La situazione è cambiata nel 1989, quando la distilleria decise di proporlo al grande pubblico. Booker’s è un bourbon a grado pieno, rilasciato annualmente sotto l’attenta supervisione di Fred B. Noe, nipote di Booker e attuale Master Distiller che, come il nonno prima di lui, sceglie un piccolo lotto di botti tra le migliaia disponibili. Credo sia opportuno ricordare che i Noe sono diretti discendenti di Jim Beam e Fred rappresenta la settima generazione di distillatori.
La gradazione varia leggermente a seconda dei batch, il cui numero viene riportato in etichetta. Oggi esaminerò un batch piuttosto datato, precisamente il B-95 C-31 distillato nell’ormai lontano (purtroppo per noi nostalgici degli anni ’90) 1995 ed imbottigliato nei primi anni del nuovo millennio, 2002. L’invecchiamento è di quasi 8 anni (l’etichetta riporta 7 anni e 9 mesi).
Per questa recensione devo ringraziare Enrico Gaddoni, collezionista in forze presso Catawiki, che ne ha aperto una bottiglia nel corso del Roma Whisky Festival dello scorso weekend. Non è l’unica chicca che ho preso da Enrico… dovrete però pazientare per le altre.
Spesso i bourbon di un tempo mi sono piaciuti non poco, offrendo sensazioni non sempre rinvenibili in prodotti odierni… spero che anche stavolta sarà così.
Non certo un bourbon basilare quello che ho il piacere di recensire oggi. A discapito della gradazione che, sulla carta, lo fa sembrare forse un tantino ostico, è un prodotto apprezzabile e di elevata complessità in cui i sentori sono molti ma l’alcol fortunatamente non è tra quelli che ho rinvenuto. L’olfatto è certamente la parte che ho preferito, con marcatori spesso difficili da ravvisare tra i suoi contemporanei e al contempo decisamente memorabile, ma anche il palato offre non poche emozioni. Ecco, se fosse stato all’altezza dell’olfatto, l’avrei premiato maggiormente. Resta ad ogni modo tra i migliori bourbon recensiti.
I seguenti riconoscimenti sono stati attribuiti da "Il Bevitore Raffinato"