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Barbados W.I.R.D. 33 y.o. 1986-2020 Silver Seal

Informazioni:

Tipologia: Rum Tradizionale

Provenienza: Barbados.

Volume alcolico: 58,8%

Prezzo consigliato: 1000 euro.

Reperibilità: Rara, Single Cask di 175 bottiglie. Reperibile tramite aste specializzate.

Cenni storici e osservazioni personali:

Tra gli ultimi rilasci di rum di Silver Seal spicca anche un Barbados W.I.R.D. 33 y.o., ergo distillato presso la West Indies Rum Distillery, fautrice di eccezionali rum come, ad esempio, il Rockley Still provato qualche tempo fa.
Espressione piuttosto rara, essendo in una tiratura di 175 esemplari e praticamente esaurita presso i rivenditori (potrebbe spuntare in qualche asta), è stata imbottigliata a grado pieno, ben 58,8%, dopo più di tre decenni.
In termini di invecchiamento, nell’ultima serie è superato solo dal Jamaica 36 anni, di cui vi parlerò successivamente.

Ringrazio Max Righi per il gentile campione. Peraltro, questa recensione costituisce il 700esimo articolo pubblicato. Molti sono più prolifici di me, ma è ugualmente un piccolo traguardo nell’ambito della passione che, anche tramite questo spazio, perseguo.

Note di degustazione:

Aspetto: Oro chiaro.

Olfatto: Esuberante frutta tropicale, precisamente ananas e banana matura che si fondono a un delicato velo di liquirizia e a un sentore di gomma da masticare, insolito ma piacevole. Estremamente fresco e vitale, nonostante la lunga permanenza in botte. Da segnalare inoltre, altra nota positiva, la totale assenza di alcol (quasi miracoloso… si parla di 58,8% eh…). Attendendo quindici minuti, compare una suggestione di vernice, molto accennata. Al contempo, un olfatto già ricco si impreziosisce con una nota balsamica di menta mista ad un leggero eucalipto. Presente anche un lato “carnoso”, nella declinazione del prosciutto crudo che si intensifica man mano e, a un tratto, diviene affumicato. In fundis, delicato velo di miele. Con acqua, la banana assume la connotazione di chips fritti mentre si aggiunge anche del mango e un maturo melone cantalupo. Liquirizia leggermente più incisiva, come il tratto di prosciutto crudo. Compare, inoltre, un tratto di caffè espresso, da moka. Complesso, a dir poco.

Palato: Possente liquirizia mista a frutta molto intensa, nuovamente nella declinazione della banana matura ma, stavolta, accompagnata anche da succose ciliegie e amarene. Al contempo, olive nere in salamoia e tè verde che rendono ulteriormente sontuoso un palato egregio, il quale continua a offrire sorprese con tracce di miele, più intense man mano che il distillato permea la cavità orale, un catrame non possente ma complementare, leggero cioccolato fondente, spezie nella declinazione della cannella e, ancora, zucchero di canna per poi chiudersi con un ottimo cappuccino. Anche in questo caso, eccellente. Con acqua, di cui sottolineo non si sente affatto la necessità, resta grossomodo immutato, nella sua granitica bontà, salvo l’aggiungersi di un sentore di frutti di mare.

Finale: Lungo, di olive, leggero catrame, cappuccino, punta balsamica, tè verde, sale.

Tra i migliori rum selezionati da Silver Seal, complesso e stratificato, serba molteplici sfaccettature che regaleranno impagabili emozioni all’ appassionato degustatore. Difficile non inchinarsi dinanzi a cotanta eleganza. Dalle mie parti vi è un’espressione molto calzante, ossia: “è a uèrra” (inteso come sconvolgimento totale in senso positivo, non nell’accezione negativa dei conflitti, preciso per evitare inutili polemiche). Bel modo di rammentare l’articolo numero 700! Chapeau!