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Cardhu 11 y.o. Special Release 2020

Informazioni:

Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky

Provenienza: Speyside – Scozia.

Volume alcolico: 56%

Prezzo consigliato: 89 euro.

Reperibilità: Media, ancora disponibile presso rivenditori specializzati.

Cenni storici e osservazioni personali:

Nelle ultime Special Release, Diageo ha deciso di inserire anche un malto proveniente da Cardhu, distilleria che finora non mi ha regalato eccessive soddisfazioni ma che magari proprio con l’esponente odierno potrà regalarmi qualche emozione extra.

Un Cardhu 11 y.o. per la precisione, maturato in una combinazione di botti ex-Bourbon di tipo refill, first fill e un lotto di botti vergini. Imbottigliato a grado pieno, 56%, non è stato filtrato a freddo e non contiene coloranti.

Sperimentazione dei legni interessante, sono curioso di vedere che impatto avrà avuto sul prodotto finale.

Note di degustazione:

Aspetto: Giallo paglierino.

Olfatto: Molto fruttato, con enfasi sulla mela ma anche tracce di pera e pesca, nonché un notevole tocco agrumato di mandarini acerbi e succo di limone. Tali note hanno come substrato un manto erboso, piuttosto piacevole. Con il passare dei minuti, il limone viene avviluppato dai cereali, assumendo la declinazione di una torta. Aggiungendo un po’ d’acqua, diviene maggiormente equilibrato, con ulteriore esplosione del già intenso lato fruttato e attenuazione della nota alcolica, inizialmente abbastanza evidente. Emerge, infine, un buon aceto di mele misto a note di salsa barbecue.

Palato: Molto esuberante con prevalenza del limone che tende a sovrastare il resto, composto da leggeri mandarini e un discreto apporto speziato (pepe nero e cannella). Con acqua, raggiunge maggiore armonia pur non divenendo particolarmente strutturato: note dolci di zucchero di canna vanno a smorzare le spezie e il limone, per i miei gusti, un tantino eccessivo. In fundis, marzapane.

Finale: Medio-lungo, molto speziato e con una crema di limone.

Non particolarmente complesso, ma un giovincello che mostra lati più che interessanti, con un olfatto che rappresenta la componente più gratificante ma che, anche al palato, mostra di avere un’espressività ben più alta degli esponenti più basilari della gamma.