Informazioni:
Tipologia: Rum Cubano prodotto con metodo Solera
Provenienza: Originariamente Cuba, attualmente Repubblica Dominicana
Volume alcolico: 40%
Prezzo consigliato: 30 euro
Reperibilità: Ampia
Cenni storici e osservazioni personali:
Matusalem è una distilleria fondata a Santiago di Cuba nel 1872 ad opera dei fratelli spagnoli Benjamin ed Eduardo Camp insieme ad Evaristo Alvarez. Iniziarono a produrre rum seguendo una ricetta da loro ideata e ben custodita. Decisero, come pochi altri distillatori, di impiegare il sistema Solera, una tecnica originariamente sviluppata in Spagna per l’invecchiamento degli Sherry e dei Brandy . Ne ho parlato ampiamente nella recensione del Rum Santa Teresa 1796 e del Brandy Cardenal Mendoza quindi non spenderò altre parole in merito.
Il nome ”Matusalem” venne scelto per conferire al rum un’immagine di invecchiamento superiore, riconducibile al leggendario personaggio biblico vissuto quasi mille anni nonchè a un proverbio spagnolo che affascinò i fondatori : “Esto es mas viejo que Matusalem” (è più vecchio di Matusalemme, con evidente riferimento all’invecchiamento). I distillatori di Matusalem si prefissero, così come molti dei loro contemporanei, la sfida di far assurgere il rum, da uno status di distillato rozzo e piratesco a quello di un prodotto raffinato di qualità superiore mantenendo, al contempo, il legame con la terra d’origine.
Con impegno e dedizione, Matusalem riuscì nell’intento. Dopo nemmeno 10 anni dalla sua fondazione, infatti, il rum Matusalem ottiene il suo primo riconoscimento internazionale a cui ne seguiranno altri. La storia di Matusalem è però caratterizzata anche da un evento nefasto: in seguito al turbolento periodo che inzia con la guerra Ispano-Americana e termina con la rivoluzione Castrista, la famiglia perde la proprietà dell’azienda e viene esiliata.
L’attività produttiva fu quindi ripristinata su un nuovo suolo, quello della Repubblica Dominicana, paese in cui il clima e il tipo del terreno, di aspetto similare a quello cubano, rendono possibile ottenere un’ottima qualità di zucchero di canna, indispensabile per la produzione. E’ opportuno dire, però, che oggi Matusalem non possiede più una propria distilleria ma si appoggia ad un impianto esterno per la produzione.
Nonostante questo cambio di scenario, Matusalem è sempre stata dedita a raggiungere la migliore qualità produttiva possibile, realizzando rum di invecchiamento medio-alto: la gamma, pur partendo da un basilare 7 anni, comprende infatti rum di 10, 15,18 e 23 anni.
Il prodotto che verrà recensito oggi è il Matusalem 15 anni Gran Reserva, prodotto con metodo Solera ed intermedio nella gamma dell’azienda. E’ un blend composto da rum con un invecchiamento minimo di 15 anni, avvenuto in botti di rovere francesi.
E’ un prodotto facilmente reperibile, in molti ipermercati, enoteche e in pub o bar. Ha un costo moderato per un rum di questa tipologia. Ho pensato quindi che fosse doveroso recensirlo, dato che ritengo che sia più opportuno analizzare prodotti reperibili e a portata di un vasto pubblico, anzichè focalizzarmi solo su distillati rari (che comunque vengono esaminati, nei limiti del possibile).
La bottiglia è elegante e, sull’etichetta, è fieramente riportata l’origine cubana, benchè come ho appena detto sia ormai prodotto in Repubblica Dominicana.
Aggiungo, come curiosità, che l’azienda lo concepisce come un Rum che strizza l’occhio ai bevitori di Cognac, infatti lo definisce fieramente “Il Cognac dei Rum”.
Concludo questa prima parte della recensione, passando senza indugio alle note degustative!
Note Degustative:
Aspetto: Color Ambra
Olfatto: Si apre con note profonde di vaniglia, prosegue con cocco, tracce di pepe bianco e un dolce profumo di mandorla tostata. Presenti spezie sullo sfondo e non mancano le note del legno che ha ospitato a lungo il distillato. Buono.
Palato: Mediamente corposo ed elegante. Caldo, intrigante, presenta un piacevole sentore legnoso, non invadente ma sottile. Presenza di caramello molto piacevole e ,sullo sfondo, tracce di burro. Ravvisabile anche una nota di prugne e del cacao. Un po’ secco ma anche vellutato, ricorda a tratti un cognac. Avrei gradito un corpo più robusto ma è assolutamente bilanciato.
Finale: Mediamente lungo, abbastanza persistente. Dolce ma non troppo, con una presenza di zucchero caramellato che stempera la secchezza iniziale.
Quest’espressione di Matusalem è decisamente interessante. Ricorda a tratti un cognac, pur essendo un rum. Non assurge ai livelli di complessità di altri prodotti della casa ma è un prodotto che reputo valido, dal costo moderato e dalla reperibilità ampia. Bevibile da solo, in abbinamento con cioccolata fondente 70-80% e, volendo, può essere usato anche per un buon cocktail al posto di rum qualitativamente inferiori.