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Lagavulin 12 y.o. Special Release 2020

Informazioni:

Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky

Provenienza: Islay – Scozia.

Volume alcolico: 56,4%

Prezzo consigliato: 120 euro.

Reperibilità: Media, disponibile presso rivenditori specializzati.

Cenni storici e osservazioni personali:

Il Lagavulin 12 anni è una presenza stabile nelle Special Release di Diageo e, generalmente, risulta sempre tra i malti più apprezzati.

L’incarnazione 2020 è al 56,4% (cask strength, come al solito), senza essere stato filtrato a freddo e senza avere coloranti aggiunti.

Dallo scorso anno, con l’introduzione della serie “Rare by Nature”, Diageo ha pensato di introdurre un’estetica differente per la presentazione delle Special Release più artistica e, a mio parere, poetica. Il Lagavulin di quest’anno, come le altre Special Release, non fa eccezione.

Avendo speso fiumi di parole su Lagavulin, non credo sia necessario dire oltre. Passiamo alla prova del bicchiere!

Note di degustazione:

Aspetto: Giallo paglierino.

Olfatto: Bacon arrostito condito con salsa worchester, accompagnato da olive in salamoia e un fumo leggero, di brace ormai spenta da molte ore sono il preludio a una frutta tropicale, nello specifico ananas e banana acerba, e leggero succo di limone. Tali note sono accompagnate da una gradevole brezza marina, con note iodate mai massive ma armoniche. Di intramezzo, vaniglia.

Palato: Torba possente, con sensazione di carbone appena spento accompagna un cacao amaro e olive nere. Dietro questa coltre poderosa vi è spazio per un lato fruttato nella declinazione dell’ananas, seppur più fugace che all’olfatto. Al contempo, nota salina piuttosto marcata che si fonde a suggestioni erbacee, di tè verde, nonché a un evidente tabacco da pipa. Infine, un tocco balsamico di mentolo.

Finale: Lungo, di bacon arrostito, olive nere, sale, tratto balsamico e tabacco.

Come da tradizione del Lagavulin 12 anni delle Special Release abbiamo un malto rude, complesso e possente, che tuttavia serba anche un’anima più delicata e fruttata, celata dietro la parte più “muscolare” ma evidente per chi ha la giusta pazienza. Anche stavolta, nulla da eccepire. Resta un whisky eccellente, come molti dei predecessori.