Come è ben noto a ognuno di noi, la situazione contingente causata dall’emergenza epidemiologica “Covid-19” ha inciso e tuttora incide profondamente sulle nostre abitudini e stili di vita.
Tra le varie attività tuttora inibite vi è ovviamente l’organizzazione di seminari, convegni e degustazioni.
Tuttavia, come al solito il genio italico non si smentisce: per ovviare alla problematica, e per non lasciare le persone “assetate” di conoscenza, sono sorte infatti alcune iniziative.
Oggi voglio soffermarmi su quanto organizzato da Whisky Club Italia, realtà di cui ho già avuto occasione di parlare in numerose occasioni, prevalentemente per esprimere la mia opinione su alcuni imbottigliamenti.
Il Club, fondato nel relativamente ormai lontano 2014, conta ad oggi oltre 12.000 membri e, tra le varie attività promosse, certamente un ruolo di primo piano è dedicato alla formazione, normalmente realizzata mediante i numerosi corsi sul whisky promossi in tutt’Italia (io stesso fui co-relatore alla prima edizione del corso di Napoli, organizzato ormai un anno e mezzo fa).
Tale offerta formativa, a mio parere di elevata qualità considerato il calibro dei relatori, non poteva certo subire una drastica battuta d’arresto.
Approfittando delle attuali tecnologie, Whisky Club Italia ha deciso di proseguire traslando online la propria offerta formativa.
Da marzo è infatti operativa una piattaforma, Whisky On Air, i cui eventi sono dettagliatamente elencati nell’apposito sito web dove è ovviamente possibile acquistare i biglietti e registrarsi.
Non solo corsi, ma anche webinar, ossia seminari online vertenti sull’intero mondo dei distillati.
Nel corso di questi mesi si è parlato infatti di whisky, ma anche di cognac, vodka, brandy, sovente senza chiedere alcun corrispettivo, ergo gratuitamente.
In tali seminari il Club è spesso riuscito a coinvolgere importanti figure del settore quali, ad esempio, John Campbell (Manager della distilleria Laphroaig), Rino Mainardi (pioniere del malto in Italia), Max Righi (autorevole selezionatore indipendente) e molti altri.
I webinar, dal costo decisamente irrisorio, consentono ai partecipanti di ascoltare dal vivo le storie degli autorevoli relatori con cui è possibile interfacciarsi, ponendo le proprie domande in forma scritta.
Personalmente, ho avuto modo di seguire alcuni webinar tra cui quello di Pappy Van Winkle, probabilmente il bourbon più celebrato al mondo (narrato in modo sublime da Claudio Riva) e, qualche sera fa, quello con Rino Mainardi in cui, per oltre due ore, si è discusso di eventi che hanno inciso profondamente sulla storia dei Single Malt nel Belpaese. Eventi non solo formativi, ma anche piacevolmente divertenti.
Prossimamente parteciperò al webinar che vedrà come relatore un altro personaggio iconico: Richard Paterson. Soprannominato “The Nose” per l’eccellente olfatto che chiunque gli riconosce, Master Blender della Whyte & Mackay da oltre 50 anni, nonché fautore delle più celebri ed apprezzate release di Dalmore. Credo sia un’occasione imperdibile per gli appassionati, la data è fissata al 21 maggio.
Lo stesso Max Righi, come noterete dall’immagine inserita in incipit, sarà nuovamente presente il 27 maggio.
Considerata la qualità dell’offerta formativa, ho ritenuto fosse giusto redigere questa breve news.
Nei prossimi giorni, in ottica squisitamente informativa, vi parlerò di altre iniziative in corso in questo periodo.
Concludo con una breve riflessione: il whisky è condivisione, ma non ho mai ritenuto ci si potesse limitare a una semplice “bevuta”. L’informazione è essenziale, conoscere la Storia e ricordarla idem. Non posso quindi che plaudere a questa splendida iniziativa che mi sta consentendo, seppur a distanza, di approfondire il mio bagaglio culturale in materia. Non si smette mai di imparare, no?
Slainté!