Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Islay – Scozia.
Volume alcolico: 46%
Prezzo consigliato: 35 euro.
Reperibilità: Medio-alta.
Cenni storici e osservazioni personali:
Qualche mese fa, i ragazzi di Hunter Laing, proprietari peraltro della nuovissima distilleria Ardnahoe (su Islay), hanno rilasciato Scarabus, un single malt dal nome suggestivo che, in antico norreno, significa “luogo roccioso”.
Appena arrivato nel Belpaese, ho avuto modo di provarlo nel corso del recentissimo Whisky Revolution Festival.
Già inserito nel Tasting Live tenuto con gli altri amici/colleghi blogger, è il momento di riprovarlo per una disamina completa.
Si tratta di un No Age Statement proveniente da una distilleria di Islay non dichiarata. C’è chi dice che si tratti di Lagavulin, chi vocifera Caol Ila…
Il volume alcolico è del 46%, non è filtrato a freddo e non prevede coloranti. Peraltro, ha un costo decisamente contenuto, in un’epoca in cui i malti raggiungono vette di prezzo sempre più elevate.
Normalmente, lo sapete, non faccio alcun accenno al prezzo, ma in questo caso ho ritenuto opportuno farne menzione.
Commercializzato in un package decisamente curato, con un’etichetta più che gradevole, supererà la prova sensoriale?
Scopriamolo insieme, suvvia!
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Intesa nota di aceto di mele che avviluppa una torba ribelle ma piacevole. Al contempo, sentori “ferrosi” che accompagnano un aroma da malto certamente giovane, ma non per questo spiacevole. Mix agrumato, di pompelmo e chinotto, senza dimenticare la buccia d’arancia. In fundis, zenzero. Niente male! Ah, con il passare dei minuti, l’aceto di mele iniziale si stempera e permane un sentore più identificabile con la mela cotta.
Palato: Di corpo pieno, promana una dolcezza inaspettata considerato l’olfatto: torba possente ma integrata con liquirizia dolce e vaniglia, molto pepe nero, leggera sensazione salmastra e una nota medicinale non invasiva, ma anzi complementare. Ancora, suggestione metallica, come ravvisato all’olfatto. Rabarbaro, tracce di zenzero. Non molto complesso, ma piacevolmente beverino.
Finale: Medio-breve, di torba, mix speziato (pepe e zenzero), leggera vaniglia, punta di liquirizia, tocco agrumato.
Come definito nel “Collective Tasting”, un peat monster piuttosto beverino, il che è effettivamente un ossimoro. Giovane, non particolarmente complesso, ma piuttosto piacevole. La classica bottiglia che si lascerà bere senza stress dagli amanti dei torbati, impossibile bocciarla per la sua categoria di età e prezzo.