Informazioni:
Tipologia: Kentucky Straight Bourbon Whisky
Provenienza: Kentucky – U.S.A.
Volume alcolico: 45,8%
Prezzo consigliato: 2000-3000 euro.
Reperibilità: Rara, reperibile presso aste o rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Per celebrare degnamente il settimo anniversario di questo spazio, ho pensato di ritornare su quello che alcuni definiscono “l’unicorno dei bourbon”: il Pappy Van Winkle’s Family Reserve, nella declinazione del 20 years old. Tempo addietro ebbi già modo di parlarvi del 15 y.o, che per molti appassionati è il miglior bourbon esistente. Paradossale, come ebbi modo di dirvi nella precedente recensione, che sia assurto agli onori della cronaca e occupi stabilmente un posto nel cuore dei whisky lover solo dopo la chiusura della Stitzel-Weller, la distilleria produttrice.
Oggi, il Pappy Van Winkle è ancora prodotto, ma da Buffalo Trace, che ha acquistato marchio e scorte residue alcuni anni fa.
Osservando il prezzo consigliato, potrebbe sorgervi spontaneo un interrogativo sul perché sia così alto. Ebbene, è dovuto ad una somma di fattori: rarità dell’imbottigliamento (ogni anno vengono prodotte poco più di 6000 casse, generalmente esaurite velocemente), qualità considerata estremamente alta e maturazione molto lunga per un Bourbon.
A onor del vero, il prezzo di rilascio è sensibilmente più basso, attestandosi attorno ai 130 dollari. Purtroppo, data “la corsa all’oro”, le poche bottiglie che arrivano nel Vecchio Continente non hanno prezzi inferiori ai 1500-2000 euro.
Come già ebbi modo di dirvi, dal 2010 in poi, il bourbon che confluisce nel Pappy Van Winkle è distillato e maturato da Buffalo Trace.
Non ho certezza dell’epoca di distillazione dell’imbottigliamento in esame, quindi potrebbe essere interamente distillato da Stitzel-Weller tanto quanto ottenuto da una combinazione di bourbon distillato da SW e da Buffalo Trace, tanto quanto un prodotto interamente realizzato da quest’ultima. Credo sia post 2002 ma antecedente al 2010, quindi realizzato con una miscela proveniente dai vecchi stock e da Buffalo Trace.
Terminata questa doverosa precisazione, passo a versarlo nel bicchiere!
Note Degustative:
Aspetto: Ambra intensa.
Olfatto: Inebrianti frutti rossi, particolarmente lamponi e fragole, accompagnati da un elegante cocco che si sviluppa su un substrato di finissimo cioccolato al latte. Ancora, un suadente caramello. Non certamente aggressivo, ma anzi raffinatissimo e oltremodo piacevole. Più che un bourbon, a momenti ricorda un Cognac. In fundis, infatti, alle note sopracitate si aggiunge un distinto “rancio”. Eccellente.
Palato: Di corpo pieno, pur permanendo una certa dolcezza è onestamente bilanciato, con agrumi acerbi e polvere di cacao a fungere da contraltare alle note più dolci rappresentate dal cocco. Piacevoli mandorle tostate, leggero mix speziato e, in fundis, un legno non invasivo ma anzi complementare al tutto. Anche al palato, dimostra il proprio valore. Ammetto tuttavia di aver apprezzato maggiormente il 15, che rasenta una maggiore complessità, a mio modesto parere.
Finale: Medio-lungo, di cacao amaro, mix speziato, agrumi e mandorle tostate.
Bourbon decisamente egregio, di livello molto alto in tutti i suoi comparti. Olfatto eccellente come nel più giovane 15 anni, al palato gli preferisco quest’ultimo, per una complessità ed armonia ulteriore. Certo, la differenza è minima, non è affatto un bourbon qualunque, anzi. Nella mia personale top 3, accanto al 15 anni e al Very Old Fitzgerald del 1958. Ottimo modo di celebrare l’anniversario di questo sito. Grazie a tutti voi per il continuo supporto.