Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Islay – Scozia.
Volume alcolico: 53,8%
Prezzo consigliato: 300 euro.
Reperibilità: Bassa, disponibile alle aste o da rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Grazie a Claudio Riva e a Whisky Club Italia, ho occasione di provare diversi imbottigliamenti rilasciati per l’annuale Feis Ile, il festival di Islay. Come ogni anno da molto tempo a questa parte, Claudio ha infatti presenziato all’evento insieme ad un nutrito gruppo di amici, per poi organizzare un’interessante degustazione in quel di Milano.
Bene, ora che i campioni sono giunti a destinazione (grazie ancora, Serenella!), parto subito con un’esponente di una delle mie distillerie preferite.
Si parlerà infatti del Lagavulin 19 y.o., maturato in “sherry treated american oak casks”, come ci ricorda Diageo. Tiratura di 6000 bottiglie, disponibile in distilleria fino ad esaurimento, è reperibile ad un costo decisamente più alto del prezzo originario (170 euro) tramite rivenditori specializzati o aste. Accade per ogni imbottigliamento del Feis Ile, è quindi la normalità… tuttavia, laddove doveste trovarvi in loco a breve, potreste essere fortunati e reperirne qualche bottiglia. Almeno, così fu per me nel lontano 2014…
Procediamo, suvvia!
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Intense note di funghi secchi e terriccio umido ammantate da una torba certamente non doma, nemmeno dopo quasi 20 anni. Tratto salmastro ugualmente presente, con una brezza oceanica possente. Note speziate di pepe nero ma anche vivaci agrumi (arance e limoni) accompagnati da una mela cotta.
Fresco e vitale, non dimostra assolutamente la propria età, tradita solo da una certa complessità non ravvisabile nei fratelli più giovani. In fundis, leggera nota di petrolio. (Più che altro l’odore della benzina per gli accendini Zippo, non so se avete presente…)
Con acqua, tratto agrumato maggiormente evidente ma sostanzialmente analogo.
Palato: Pieno e intenso, esuberante con un vivace pepe nero accompagnato da una notevole liquirizia dolce e, al contempo, da una torba incisiva ma elegante. Nota salina decisamente evidente, accompagnata da un buon tratto erbaceo di fiori di campo. Leggero tocco legnoso. Ancora, i funghi secchi ravvisati all’olfatto.
Con acqua, enfatizzazione del tratto erbaceo, attenuamento del sale. Onestamente lo preferisco senza.
Finale: Lungo, di torba possente, moltissimo sale, tratto medicinale, funghi secchi.
Ennesimo Lagavulin eccellente, un po’ diverso dal classico contrassegno della distilleria ma interessantissimo con la propria individualità e carattere. Un malto che non deluderà di certo, almeno a mio parere! Al palato, in particolar modo, mi ha sorpreso in modo estremamente positivo.
Siamo partiti bene, non resta che augurarci che anche gli altri 5 malti siano di buon livello.