Informazioni:
Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Highlands – Scozia.
Volume alcolico: 44,5%
Prezzo consigliato: 285 euro.
Reperibilità: Bassa, disponibile alle aste o da rivenditori specializzati. Single Cask di 210 bottiglie.
Cenni storici e osservazioni personali:
Credo sia giunto il momento di introdurre Glenturret, ritenuta la più antica distilleria di Scozia, benché diverse distillerie attive quali Bowmore e Glen Garioch, per citarne alcune, contestino tale affermazione.
La prima distilleria illegale sembrerebbe essere stata istituita nel lontano 1717, con il nome di Hosh Distillery. La piena legalizzazione avvenne nel 1775, quattro anni prima di Bowmore, sotto l’egida della famiglia Drummond.
Tra vicende alterne, che hanno visto la chiusura della distilleria durante la prima guerra mondiale (anche a causa del Proibizionismo statunitense), Glenturret è sopravvissuta ed è ancora oggi operativa.
Il suo malto costituisce la base per il popolare blended Famous Grouse e, infatti, presso la distilleria si tiene tuttora la “Famous Grous Experience”.
Proprietà del gruppo Edrington, Glenturret produce non solo malto unpeated, ma anche un malto molto torbato (80 ppm), tuttavia impiegato prevalentemente per i blended.
Tuttora preserva caratteristiche di artigianalità, producendo un mash interamente in modo manuale.
Una piccola curiosità riguarda l’impiego di gatti per l’eliminazione dei topi nei pressi della distilleria. Uno di essi, Towser, felino ufficiale dal 1963 al 1987 (si, ben 24 anni, non sapevo onestamente che un gatto potesse vivere tanto a lungo), detiene tuttora il record di sterminio con oltre 28.000 ratti eliminati. L’opera di bonifica e salvaguardia dell’orzo continua ancora adesso con i successori di Towser, ma la distilleria ha deciso di ricordare eternamente il felino, peraltro inserito nel Guinness dei primati, con una statua di bronzo esposta nel visitor centre.
Ah, gli scozzesi… non smetteranno mai di sorprendermi!
Terminata questa veloce disamina, è il momento di concentrarci sull’imbottigliamento odierno: un Glenturret di ben 31 anni, imbottigliato qualche mese fa dal celeberrimo selezionatore indipendente Cadenhead’s. Trattasi di un single cask imbottigliato al 44,5% (grado naturale) con una tiratura di 210 esemplari. Dopo un’iniziale lunga maturazione in Bourbon Hogshead, nel 2015 il whisky è confluito in una Sherry Hogshead, dove ha riposato per ulteriori tre anni prima del definitivo imbottigliamento nel 2018.
Credo sia un buon modo di introdurre un’ulteriore distilleria, nevvero?
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Intense albicocche (a tratti, marmellata) accompagnate da suadenti datteri secchi, mango disidratato e una piacevole banana matura costituiscono il cuore dell’olfatto, innestato pertanto su note dolci e fruttate. Ciliegia in infusione alcolica. Vi è tuttavia una delicata presenza di spezie, nello specifico cannella ma anche un tenue e nobile sentore legnoso, accompagnato da eterea carta umida. In fundis, cioccolato fondente.
Palato: Meno fruttato che all’olfatto, preservando tuttavia le albicocche e i datteri. Il tratto speziato è maggiormente presente, ma sempre ben integrato e contraddistinto da pepe nero e cannella. Ancora, ciliegia in infusione alcolica (Mon Cherì) e tratto da liquore all’arancia (Gran Marnier). Risulta essere piacevolmente beverino, sembrando peraltro più giovane dell’età segnata in etichetta.
Finale: Medio, innestato su delicata frutta secca (datteri), cioccolato fondente e liquore all’arancia.
Altra valida selezione di Cadenhead’s, malto piacevolmente vitale e pericolosamente beverino a discapito dei suoi anni. Non estremamente stratificato ma più che valido in ogni sua componente, risultando ideale per una giornata primaverile.