Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Islay – Scozia.
Volume alcolico: 51%
Prezzo consigliato: 3500-4000 euro.
Reperibilità: Molto bassa, disponibile alle aste o presso store specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Il Lagavulin 37 y.o. costituisce l’espressione più matura finora imbottigliata dall’omonima distilleria, una delle mie preferite e sempre annoverata nell’elenco delle più blasonate da parte della stragrande maggioranza degli appassionati e recensori.
In effetti, non ho mai provato un Lagavulin mediocre, la qualità si è sempre rivelata alta o, in alcuni casi, estrema.
Il core range, come già saprete, è ridotto a poche espressioni (12, 16, DE e, recentemente, 8) e i rilasci con maturazione elevata sono tremendamente sporadici.
Nell’ultimo ventennio sono stati presentati due 21 years old, uno dei quali particolarmente memorabile, un 25 anni, un 30 e… questo 37!
La release è del 2013, a grado pieno, in tiratura di 1868 esemplari. Ancora reperibile presso enoteche online o presso le aste, seppur ovviamente a un prezzo ben più alto di quello iniziale (sulle 2000 sterline all’epoca).
In distilleria ebbi occasione di provare un 48 years old, non disponibile in commercio, e fu decisamente splendido. Il 21 del 1985 resta ad oggi il miglior malto che ho avuto il piacere di degustare. Come sarà questo 37 years old?
Vediamo!
Note Degustative:
Aspetto: Oro antico.
Olfatto: Nobilmente elegante e massivamente complesso, presenta una gradevole foglia di tabacco mista a del legno aromatico (sandalo?) ed un delicato incenso. Al contempo, una piacevole mandorla tostata che si fonde a un tocco di agrumi delicati. Ancora, lato erbaceo e balsamico di eucalipto, leggero mentolo. E’ un whisky che merita estrema attenzione e pazienza, cangiante con il passare dei minuti. Rametto di liquirizia, ma anche sentore salmastro, di brezza marina. Compaiono anche dei molluschi, nello specifico ostriche. Decisamente entusiasmante! Con acqua, resta sostanzialmente immutato, salvo l’affiorare di un tratto leggermente medicinale che ben si sposa al resto. In fundis, cera d’api.
Palato: Potente ma elegante, con una torba suadente e mai prepotente, fusa perfettamente con agrumi, mandorle, noci, spezie del legno. Buona sapidità, accanto a un tratto di canfora e, ancora, ostriche. Come all’olfatto, risulta estremamente complesso e mutevole con l’ossigenazione.
Con acqua, percepibile del cioccolato fondente, intensificazione degli agrumi, attenuazione del tratto erbaceo. Eccellente, invero.
Finale: Lunghissimo, innestato su una torba gentile, legno elegante e non eccessivo, agrumi, cioccolato fondente, tratto salmastro.
Ennesimo capolavoro di Lagavulin: malto indubbiamente notevole, in cui è percepibile la veneranda età senza però essere statico. Anzi, è uno dei whisky più stratificati che ho avuto il piacere di degustare. Pur preferendolo in purezza, vi consiglio di provarlo anche con acqua, per non perdervi le molteplici sfaccettature che regala. Autentica emozione, non semplice da trasporre a parole. A tratti austero (e non mi dispiace affatto), ma invero solenne.