Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Islay – Scozia.
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: 800 euro.
Reperibilità: Bassa, disponibile alle aste o da rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Anche oggi vi presento un imbottigliamento del passato: un Laphroaig 12 y.o. con bottiglia in ceramica risalente agli anni ’70 (il malto contenuto è quindi stato distillato tra fine anni ’50 e anni ’60) ed imbottigliato da Bonfanti per il mercato italiano. Espressione ormai piuttosto rara, reperibile solo presso aste e negozi specializzati. Sono decisamente curioso di notare le differenze tra un imbottigliamento così antico rispetto alle odierne incarnazioni.
Questo Laphroaig vanta un rating molto alto su Whiskybase, community che raccoglie appassionati di tutto il mondo, oltre a una lusinghiera recensione da parte degli amici di Whiskyfacile.
Indi, proviamolo!
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Una torba inusualmente leggera è avviluppata da massicci sentori fruttati: dalle more al ribes, passando per la banana matura e un tocco tropicale di ananas. Al contempo, piacevole tratto balsamico di mentolo accanto alla tipica nota medicinale di Laphroaig che, tuttavia, è declinata in maniera diversa rispetto alle espressioni moderne. In questo caso, vi è una prevalenza dell’antisettico. Al contempo, è decisamente più delicata che nei rilasci finora provati. Complessità decisamente notevole: oltre a quanto già evidenziato, è presente una piacevole liquirizia e, nondimeno trascurabile, una fresca brezza marina. Indubbiamente eccellente.
Palato: Di corpo medio, ripropone fin da subito le note fruttate dell’olfatto, miste al tocco balsamico che qui vira più sull’eucalipto che sul mentolo, ugualmente presente. Liquirizia in tenue misura, discreta presenza di spezie del legno, chiodi di garofano e pepe bianco. Torba intrigante, fumo vivido, di brace appena spenta.Non stratificato come in sede olfattiva, ma comunque un valido whisky.
Finale: Lungo, contraddistinto da un evidente mentolo abbinato a liquirizia (gli amici di Whiskyfacile suggeriscono caramella Elah e, in effetti, la sensazione è analoga) ma anche da un piacevole fumo intenso.
Un validissimo esempio di malto del passato. Mi ha ricordato un tratto presente anche in alcuni Bowmore del medesimo periodo (il lato fruttato che vira sul tropicale, con la dolcezza dell’ananas), indubbiamente estremamente diverso dai più recenti Laphroaig di maturazione similare, che presentano note medicinali decisamente più marcate, una torba più intensa e una maggiore spigolosità. Non ho ravvisato alcuni degli intriganti descrittori degli amici di WhiskyFacile, che hanno elogiato maggiormente questo whisky. Se avesse avuto un palato stratificato come l’olfatto, avrei sicuramente osato di più. Per me si attesta su un livello alto, non altissimo, ma ad averne sempre di malti così…