Informazioni:
Tipologia: Campbeltown Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Campbeltown – Scozia.
Volume alcolico: 58,5%
Prezzo consigliato: 200 euro.
Reperibilità: Medio-bassa, ancora disponibile presso rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Terminata la splendida esperienza del primo “Corso per assaggiatori di Whisky” promosso a Napoli da Whisky Club Italia, in cui ho avuto l’onore di affiancare il titanico Claudio Riva, e dandomi finalmente tregua la perniciosa influenza che mi ha accompagnato, tra alti e bassi, da inizio mese, torno da voi per parlarvi di un malto realizzato da Springbank.
Quest’espressione non è recentissima, essendo stata rilasciata nell’ormai lontano 2004, ed è stata generosamente aperta da Claudio durante il corso, per mostrare un esempio di maturazione in botti ex-bourbon.
Imbottigliamento a grado pienissimo, ben 58,5%, tiratura di 5856 bottiglie! Insomma, non che abbia scelto qualcosa di banale…
Springbank, le cui lodi ormai si sprecano, è la distilleria più artigianale di Scozia, il cui lavoro è unanimemente apprezzato, vista la qualità complessivamente molto alta dei propri rilasci.
Ho notato un gradimento molto alto dei partecipanti al corso. È mio piacere condividere quest’oggi le mie opinioni con tutti voi.
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: In purezza, emerge una vivida vernice mista a tracce di acetone. Al contempo, una leggera brezza marina. Nonostante l’iniziale esuberanza di queste note, che va attenuandosi notevolmente dopo alcuni minuti, è impossibile nascondere l’essenza fruttata di questo malto, che si snoda tra mele e banane, senza dimenticare un vivido cocco. Ben presenti anche i cereali, nella declinazione del grano e del pane di farro che ben si fondono a un tratto campestre, di prato bagnato e fiori di campo. Una leggera fumosità accompagna, infine, la vaniglia. Decisamente intrigante. Con acqua, ulteriore virata sulle note fruttate, con enfatizzazione della banana e del cocco, ma anche la comparsa di una pesca gialla.
Palato: Nonostante la gradazione, la nota alcolica risulta ben integrata, conferendo sì possenza ma senza risultare invasiva o pungente. Si presenta ben più dolce e cremoso di come l’olfatto avrebbe lasciato presagire, con vaniglia e burro denso ben amalgamati a una dolce banana, cocco e, ancora, mele (qualcuno in sede del corso disse, “mela annurca”, e mi sento di concordare!). Inoltre, una piacevole pera matura. Una discreta e piacevole nota salina accompagna il tutto, insieme a una speziatura elegante contraddistinta dal pepe bianco. In fundis, cioccolato al latte. Molto piacevole!
Con qualche goccia d’acqua, il tratto speziato si attenua, in favore delle note fruttate.
Finale: Medio-lungo, di vaniglia, burro, cioccolato al latte, pepe bianco.
Malto validissimo, in cui tutto risulta piacevolmente ben integrato realizzando un’espressione decisamente convincente in tutte le sue componenti. Personalmente, gli manca quel “quid” per assurgere nella zona più alta della classifica, ma resta un whisky di tutto rispetto, con quel carattere ed esuberanza che non è raro trovare nei rilasci di Springbank. Grazie, Claudio!