Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Islay – Scozia
Volume alcolico: 43 %
Prezzo consigliato: 50-70 €
Reperibilità: Bassa, non più in commercio, sostituito dal 18 anni.
Cenni storici e osservazioni personali:
Laphroaig, il cui nome, derivante da una traduzione del gaelico, significa “la bella buca dall’ampia baia” è una meravigliosa distilleria creata nel 1815 da Alex e Donald Johnston. E’ situata, come tante altre, sulla Isola di Islay, nota per malti torbati e marini.
La famiglia Johnston, originariamente McCabes (cambiarono nome dopo la fallita rivolta dei Giacobiti), continuò a gestire la distilleria fino al 1887, quando poi passò nelle mani della famiglia Hunter. La famiglia Hunter a sua volta, cedette la distilleria nel 1954 ad uno dei suoi dirigenti, dato che l’ultimo discendente morì senza eredi.
Dopo un periodo di gestione da parte di Long John International divenne parte di Allied Domecq per poi finire stabilmente nelle mani dell’attuale produttore, Fortune Brands, uno dei big dell’industria degli alcolici e proprietaria, tra i vari, anche di Dalmore.
Laphroiaig, la cui pronuncia è Lafroig, è stato l’unico whisky ad ottenere il Royal Warrant del Principe Carlo, noto estimatore della distilleria. Il Laphroaig 15 anni, oggetto di questa recensione, pare sia il suo whisky preferito! Inoltre, a causa del suo carattere torbato e medicinale, la sua importazione fu consentita persino durante il periodo del Probizionismo americano, etichettandolo come ” bevanda alcolica medicinale”.
Laphroaig ha mantenuto una struttura produttiva tradizionale ma, al contempo, ha realizzato vari imbottigliamenti sperimentali come il Quarter Cask, ottenuto usando botti più piccole ed evitando il filtraggio a freddo (operazione che serve per eliminare le impurità dovute al periodo di invecchiamento nella botte). E’ stato molto apprezzato dai consumatori e della critica e, in verità, anche dal sottoscritto. Oltre a questo recente imbottigliamento, la gamma spazia dal basilare 10 anni, il più economico single malt ad eccezione del Glen Grant 5 anni, al Triple Wood, il 25 anni e altri lussuosi imbottigliamenti ormai di difficile reperibilità come il 30 o il 40 anni. Esistono anche numerosi imbottigliamenti indipendenti,con punte di mirabile qualità.
L’imbottigliamento in esame, il 15 anni, è stato ampiamente apprezzato da gran parte dei sostenitori della distilleria ma, ahimè, scelte produttive hanno portato il suo rimpiazzo con il 18 anni che ha ricevuto opinioni contrastanti pur essendo generalmente considerato un buon prodotto. Per questo motivo, il 15 anni è ormai di difficile reperibilità, è possibile trovarlo in alcune enoteche specializzate (spesso come fondo di magazzino) e presso rivenditori online, ad un prezzo più alto di quando fu immesso sul mercato. Io sono riuscito a trovarlo tempo fa ed è quasi un delitto che non sia più così semplice trovarlo. C’è da dire, prima di passare alle note degustative, che il 15 anni è un Laphroaig atipico, meno torbato e medicinale e complessivamente più “gentile”. Se avete avuto modo di assaggiare il basilare 10 anni o anche il 18 o qualche imbottigliamento più invecchiato, noterete una notevole differenza con questo whisky.
Note Degustative:
Aspetto: Oro antico, con riflessi ramati
Olfatto: Torba presente ma non eccessiva, molto più gentile del classico Laphroaig. Si nota la ricca presenza di frutta matura, particolarmente agrumi. Pepe e piacevoli note salmastre come alga marina e sale marino. Affumicato ma non troppo, con piacevole nota di vaniglia! Ricorda anche l’erba di prato appena tagliata!
Palato: Rotondo, molto più gentile di un 10 anni. All’inzio una piacevole dolcezza a base di vaniglia e frutta seguita da una piacevole essenza marina mista a torba, con un sentore di legno sullo sfondo. La torba aumenta di intensità mentre lo si assapora, ma non eccede o travalica gli altri sapori. Complessivamente, molto più dolce di un tipico Laphroaig. Molto godibile e nobilmente eloquente!
Finale: Lungo ma non troppo , complessivamente secco, con una dolcezza di fondo ma anche con retrogusto torbato, note marine che non scompaiono mai e piacevoli tracce di eucalipto e liquirizia.
Non ho amato la scelta di Laphroaig di sostituire il 15 con il 18 dato che sono prodotti essenzialmente diversi. Il 15 mi è sempre piaciuto, è un Laphroaig atipico, forse più simile a un Lagavulin ma estremamente dignitoso e interessante. Più dolce della norma, se riuscite a trovarlo, assicuratevi di farne scorta!
secondo voi può essere un buon investimento comprarne oggi un piccolo stock (8) a poco più di 70€ a bottiglia?
Assolutamente si. Ne comprerei anche io qualche bottiglia, a quel prezzo. Le quotazioni attuali oscillano approssimativamente sui 100 euro a bottiglia ma sono destinate a salire, in quanto non più in produzione. Grazie per il Suo commento e continui a seguirmi!
Grazie a te Giuseppe! E complimenti per l’ottimo sito! 🙂
E’ un piacere, Corrado 🙂 Spero continuerà a seguirmi!
Senz’altro! Ho pure messo mi piace sulla pagina FB 😉
Ne approfitto per chiederti un parere.
Qualche giorno fa ho acquistato due bottiglie di Glenkinchie 10 (una vecchia etichetta/confezione e una nuova versione) e un Glenmorangie Madeira. Ho visto che il primo non è più prodotto (sostituito dal 12) e il secondo è di difficile reperibilità (su un sito addirittura è in vendita a 5 volte il prezzo pagato da me!). Insomma non li ho ancora aperti e sono un po’ indeciso se farlo o meno (tanto per il momento ho altre bottiglie da aprire e assaggiare). Secondo te sono bottiglie che possono rivalutarsi?
Allora, andiamo con ordine: entrambi gli imbottigliamenti non vengono più prodotti e la cosa potrà comportare aumenti di valutazioni tra i collezionisti. Non è però possibile prevedere l’esatto aumento dato che entrambi gli imbottigliamenti non sono a tiratura limitata quindi potrebbe anche essere molto modesto. Il Glenmorangie Madeira Wood Finish, in effetti, ha subito già ora aumenti significativi di prezzo e non credo salirà ancora. Occorre comunque vedere quanto è recente o meno, dato che è stato prodotto per diversi anni prima di essere soppiantato dalla nuova gamma di Glenmorangie. Il Glenkinchie, invece, si trova ancora al suo prezzo originale presso rivenditori che hanno deciso di non fare una speculazione. Alla luce di quanto ho detto, potresti decidere di aspettare (ma potrebbero volerci diversi anni e la rivalutazione potrebbe avvenire in modo tutto sommato modesto come già accaduto ad altri imbottigliamenti) o berli per assaporare prodotti che, non essendo più commercializzati, costituiscono comunque un’occasione di apprendimento. Ad ogni modo, è raro che imbottigliamenti non a tiratura limitata arrivino a quotazioni da capogiro, salvo avere avuto plauso unanime da critici e collezionisti! Io li berrei entrambi o al massimo proverei a rivendere il Glenmorangie se non ispira e terrei le bottiglie di Laphroaig per una vendita futura (certo, almeno una la berrei 🙂 ) Buona Serata!
Grazie mille Giuseppe, sei davvero una fonte preziosa! 🙂
Intanto comunque ho acquistato quelle 8 bottiglie di Laph15, e sicuramente una la aprirò non appena arrivano!
Buona serata anche a te e a risentirci!
aperto un Laph15! che meraviglia! ma solo io ci sento del gorgonzola nel finale? 😀
Il Laphroaig 15 è un whisky assolutamente di spessore, un vero peccato che abbiano deciso di rimuoverlo dal mercato! Per quanto riguarda il gorgonzola, il gusto è soggettivo caro Corrado. Ovviamente può essere influenzato da quello che hai eventualmente mangiato prima di bere il whisky. Ma se tu ci senti il gorgonzola, sei assolutamente non criticabile! 😀
Ahaha, grazie! 😀 Questo mi rincuora!
Comunque al prossimo assaggio vedrò se questo sentore sarà confermato o meno e ti farò sapere 😉
Buon fine settimana!
Attendo aggiornamenti allora 🙂 Buon fine settimana anche a te!
Ciao Giuseppe,
trovato a 85 euro, in giro ho visto bottiglie che passavano abbondantemente i 100 (alcuni prezzi decisamente assurdi), spero di aver fatto bene. Purtroppo ne ho trovata una sola a quel prezzo ma va bene così.
Ottima recensione.
Ciao
Si, secondo me è un buon prezzo ed hai fatto bene a prenderlo. Ormai le quotazioni sono ben più alte, a causa dell’uscita dal commercio. Io riuscii a trovarne una bottiglia a 55 euro qualche anno fa, ma si trattava di un fondo di magazzino. Ad ogni modo, per me è un’ottima scelta! Grazie del commento, cerco di fare del mio meglio!
ciao, Giuseppe, sono un appassionato bevitore di Laphroaig 15. Recentemente sono riuscito a recuperare una vecchia bottiglia di 15 in una scatola di cartone e non nella classica scatola di latta acquistata nel 2010. Si differenzia perché sopra la bottiglia c’è scritto “Importato e distribuito in Italia da ALLIED DOMECQ SPIRITS & WINE ITALIA S.p.a., Assago Milano.” A che anno può risalire? Sembra in buone condizioni, il livello è sceso di poco, non so se aprirla, avrà conservato le sue qualità? sai se ha un certo valore?
Ciao Antonio,
Allied Domecq ha posseduto la distilleria dal 1990 al 2005, ergo il tuo imbottigliamento va collocato temporalmente in quegli anni. Le versioni in scatola di cartone risalgono generalmente al periodo degli anni ’90. Anche se il livello risulta sceso, dovrebbe aver conservato gran parte delle proprie caratteristiche, soprattutto se è sceso di poco. Per quanto riguarda il valore di mercato, alle aste l’ho vista intorno ai 300-400 euro ma è un dato da prendere “cum grano salis”. Non sono un collezionista e di conseguenza non seguo i prezzi delle aste, generalmente indicati da privati.
Ad ogni modo, per valutarne lo stato dovrei comunque vedere la foto. Se il livello risulta tutavia sceso, non credo susciterà grande interesse da parte dei collezionisti. Ti consiglio quindi di berlo e soddisfare la tua passione 🙂
Un caro saluto!
Ok Giuseppe, ti mando qualche foto alla tua posta elettronica.
Grazie