Informazioni:
Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Highlands – Scozia.
Volume alcolico: 57,6%
Prezzo consigliato: 300 euro.
Reperibilità: Medio-bassa, ancora disponibile presso rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Oggi ha inizio la 13esima edizione del Milano Whisky Festival e, come vi preannunciai nello scorso articolo, purtroppo mio malgrado quest’anno non potrò essere presente. Nel fare il miglior augurio possibile agli organizzatori ed espositori, mi accingo ad esaminare un whisky proveniente dalla precedente edizione: un GlenDronach 25 y.o., selezionato da Beija-Flor, importatore italiano dell’eccellente malto delle Highlands!
Beija-Flor non è certo nuova alle selezioni (sia di GlenDronach che di altri malti) e ben presto vedrete altre espressioni rilasciate nell’ultimo periodo.
Il malto oggetto di questa disamina ha 25 anni esatti di maturazione, essendo stato distillato il 13/05/1992 ed imbottigliato il 13/05/2017. Beija ha esplicitamente ribadito che la data di imbottigliamento è stata puramente casuale, essendosi focalizzata sulla bontà del campione, non certo sulla data! Ad ogni modo, credo sia interessante segnalarlo.
Orbene, il nostro malto proviene dal cask #63, è un single cask a grado pieno (57,6%) ed è stato maturato in botti ex-sherry oloroso.
Ancora disponibile sia dall’importatore selezionatore che presso alcuni rivenditori specializzati.
Che altro dire? Cari amici del MWF, questa recensione la dedico a voi, rinnovandovi i miei migliori auguri per il buon esito della manifestazione!
Note Degustative:
Aspetto: Ambra.
Olfatto: In purezza, rilascia fin da subito massive note di frutti rossi densi e succosi quali more e ciliegie, ma anche ribes, amalgamati ad un possente cacao amaro, note molto tipiche nei malti di GlenDronach. A tratti, ciliegia avviluppata dal cacao in infusione alcolica (simil Mon Cherì)
Al contempo, discreto sentore legnoso (che già percepii un anno fa, ma che è decisamente più ridotto ora) di quelli tuttavia non invasivi ma anzi complementari al tutto e, invero, elegante.
Con il trascorrere dei minuti, man mano che si ossigena nel bicchiere, diviene ulteriormente piacevole, restando sì possente (la gradazione è decisamente importante) ma al contempo sensuale.
In fundis, zucchero di canna caramellato che, per pochi istanti, rimembra un Demerara, di quelli seri!
Con acqua, non modifica radicalmente la propria essenza, virando però maggiormente sul lato fruttato e smorzando il tocco legnoso. Lo preferisco.
Che dire? Ottimo olfatto.
Palato: Di corpo pieno, in purezza è piuttosto monolitico, con caffè espresso denso, tratto balsamico abbastanza esuberante (eucalipto ma anche mentolo), tabacco da pipa, legno tostato molto invasivo e frutti rossi di sfondo, non nitidamente evidenti come in sede olfattiva. Non manca del pepe nero.
Con acqua, il legno viene notevolmente stemperato, lasciando riemergere nuovamente il lato fruttato che ben si lega a del cacao amaro, senza tuttavia dimenticare il caffè. Inoltre, compare della piacevole cannella. Permane un tratto erbaceo e balsamico, che tuttavia è più domo e meglio integrato.
Sì, decisamente suggerisco la diluizione.
Finale: Lungo, di ciliegie, more, tabacco da pipa e pepe nero, legno.
Malto valido che, tuttavia, risulta essere più legnoso rispetto ad altri single cask di GlenDronach, con un tratto secco e astringente piuttosto intenso, smorzato notevolmente da qualche goccia d’acqua, che vi suggerisco di aggiungere per apprezzarlo al meglio. Ovviamente, non scomparirà mai del tutto, ma risulterà essere più piacevole e con una migliore integrazione. Complessivamente un buon single cask, complimenti a Beija-Flor per la selezione!