A distanza di un alcune settimane, è doveroso da parte mia stendere un breve report sul nuovo festival del Whisky organizzato dal 22 al 24 settembre dai ragazzi del BLEND Whisky Bar: Whisky Revolution Festival.
Una breve premessa va fatta proprio in merito al BLEND: un innovativo whisky e cocktail bar, nel centro di Castelfranco Veneto (provincia di Treviso), collocato in un elegante palazzo storico. Nato da un anno ma già ben avviato, da un’idea dei fratelli Davide e Dario Cerantola insieme ad altri due amici, si offre di proporre un ambiente rilassato ma raffinato, in cui non solo è possibile bere cocktail realizzati con grande cura dei dettagli ma anche, come giusto, degustare con calma un whisky. Al momento il locale vanta moltissime referenze, è una Kilchoman Embassy nonché Cadenhead’s Point.
La grande passione dei fratelli Cerantola per diffondere la cultura del buon bere ha giustamente trovato lo sbocco naturale nell’organizzazione di un festival, completamente nuovo come concept rispetto alle altre realtà della penisola (Milano e Roma). Location per la prima volta all’aperto, negli splendidi giardini dell’Hotel Fior di Castelfranco, con divanetti collocati in pieno verde dove poter degustare con calma un dram e una bellissima piscina di sfondo. Atmosfera splendidamente distesa, con non moltissimi stand ma una buona presenza di espressioni anche piuttosto rare nonché di aziende del settore.
Nello specifico, sono stati ben presenti tutti gli storici marchi importati in Italia da Beija-Flor, il cui sempreverde patron Maurizio Cagnolati, ha ben pensato di far conoscere ulteriormente tramite studiate Masterclass: nei tre giorni della manifestazione, non sono infatti mancate quelle dedicate a Springbank, Tomatin, Bladnoch, tutte tenute dai Brand Ambassador delle distillerie, nonché una sontuosa verticale di Kilchoman tenuta dal duo dei colleghi ed amici di Whisky Facile, in merito a tutte le release di 100% Islay.
Non poca qualità e rarità tra i malti proposti con Scott Fraser di Tomatin a sfoggiare il proprio 36 years old, nonché un rarissimo 42enne, mentre la rinata Bladnoch ha proposto il proprio 27 anni in tiratura molto limitata e Springbank ci ha deliziato non solo con l’ultimo Batch del proprio (ed eccellente) 12 anni a grado pieno, ma anche con una chicca in anteprima mondiale: un sample di un Kilkerran (marchio posseduto dagli stessi proprietari di Springbank e Cadenhead’s) discretamente torbato, ancora non pronto per essere denominato whisky.
Al contempo, Marco Maltagliati ha presentato l’interessante Masterclass di Glen Moray, marchio distribuito da Compagnia dei Caraibi, incluso il raro 25 anni con doppia maturazione, la seconda delle quali interamente in Porto.
Consentitemi, in un festival nuovo organizzato peraltro in poco tempo, non è affatto cosa di poco conto. Coinvolgere marchi illustri con la presenza di imbottigliamenti di livello, è stato certamente meritorio.
Ovviamente presente Cadenhead’s con le sue ultime release, tra cui segnalo un eccellente Kilkerran 11 anni in Sherry, decisamente notevole e che vedrete presto esaminato su queste pagine.
Presenti anche Gordon & McPhail, Whisky Italy, Whisky Club Italia con il proprio stand dedito stavolta a un’attività di cultura in senso stretto, quale offrire al pubblico i pregevoli testi tradotti in Italiano di cui vi ho già parlato (Degustare il Whisky e Guida Completa al Whisky di Malto, oltre che due novità non inerenti però il whisky).
Non potevano mancare anche gli imbottigliamenti di Hunter Laing e Valinch & Mallet, con stand gestito dai vulcanici Matteo Zampini e Nicolò Veronesi, che ringrazio per la gentilezza.
Notevole l’idea di rendere maggiormente protagonisti i blogger della Penisola, con l’istituzione di un “Salotto Social”, angolo in cui ci è stato possibile fare delle tasting notes live con i partecipanti, esaminando insieme le espressioni proposte dagli organizzatori. Nel mio caso, ho avuto il piacere di far provare uno dei più recenti rilasci dell’italianissima distilleria Puni nonché un Ancnoc! Ringrazio tutti i partecipanti, in particolar modo l’amico Lamberto Lamarina che è venuto appositamente da Vicenza, e la gentilissima Lorna, addetta stampa della celebre distilleria di grappa Poli. Al contempo, è mio piacere e onore ringraziare di cuore i miei “compagni d’avventura”: Federico di Cigarlovers\WhiskySucks, Jacopo e Giacomo di WhiskyFacile, nonché il nostro farmacista Sebastiano. Grazie per i piacevoli momenti trascorsi e, perché no, anche per le risate.
Grande attenzione anche per il dopo festival, con musica dal vivo, zona bar separata dove far conversazione in un clima di piacevole convivialità e, non meno trascurabile, il “Whisky Talks”, un innovativo dibattito tra addetti ai lavori, blogger e pubblico.
Per essere una prima edizione, ho riscontrato un afflusso di visitatori più che diginitoso nelle giornate di domenica e lunedì, un po’ più sottotono il sabato. Indubbiamente, da una Regione con consolidata cultura del bere come il Veneto, mi sarei aspettato un maggior coinvolgimento.
Se posso permettermi un suggerimento, lo spostamento del festival in una città di maggiori dimensioni, come le vicine Treviso e Padova, consentirebbe un più facile accesso e una maggiore conoscenza da parte del pubblico. Tuttavia, a onor del vero, occorre considerare che il Festival è stato organizzato in poco tempo, e si è svolto in simultanea a uno dei principali eventi europei per il settore, il Whisky Live Paris, che ha impedito ad alcuni espositori di essere presenti.
Le mie considerazioni, ad ogni modo, non possono che essere estremamente positive: la “formula” è valida! Si sentiva la necessità di un festival “giovane”, che con un concept diverso affiancasse i già rodati eventi di Milano e Roma. In quest’ottica, da segnalare anche il “Cocktail Party” tenutosi sabato dopo il festival, e il Whisky Brunch della domenica a cura del titanico Claudio Riva. Lo sforzo profuso dall’organizzazione è stato enorme, ed è mio piacere ringraziare nuovamente Davide e Dario in particolare per tutto quello che hanno realizzato in 3 giorni di festival, nonché per la gentilezza e disponibilità manifestata, nonostante avessero sempre qualcosa da fare, come è giusto che sia.
Mi auguro che a questa prima edizione ne seguano innumerevoli altre. Io ci sarò!