Informazioni:
Tipologia: Kentucky Straight Bourbon Whiskey
Provenienza: Kentucky – U.S.A.
Volume alcolico: 53,5%
Prezzo consigliato: 1000-1200 euro.
Reperibilità: Rara, disponibile presso aste o rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Oggi vi parlerò di un bourbon dallo status leggendario, attualmente il più ricercato tra collezionisti ed estimatori: il Pappy Van Winkle.
La storia ed il nome di questo bourbon sono strettamente connessi al fondatore: Julius Van Winkle, soprannominato Pappy. Nato nel 1893 da una famiglia di origini olandesi, fin da ragazzo inizia a lavorare nel mondo degli alcolici, divenendo impiegato della W.L. Weller & Sons, con l’incarico di viaggiare per il territorio americano e selezionare le partite di Bourbon e Rye per la produzione.
Dopo alcuni anni, Julius ed un socio rilevano la Weller ed acquistano un’altra piccola distilleria, la A Ph. Stitzer, attiva dal 1872.
Nasce così la leggendaria Stitzel-Weller, fautrice di alcuni dei migliori bourbon mai realizzati, tra cui l’Old Fitzgerald. Nonostante Stitzel-Weller arriverà a produrre oltre 30 marchi di bourbon e vedrà notevolmente ingrandite le proprie dimensioni, l’idea di Julius “Pappy” Van Winkle fu sempre quella di tenere alta la qualità dei propri prodotti, distillando con metodo discontinuo ed impiegando alambicchi pot still a fuoco diretto.
Dopo la sua morte, nel 1965, la distilleria viene venduta (nel 1972).
Tuttavia, il figlio Julian Van Winkle Jr. decide di riesumare e commercializzare il vecchio marchio di famiglia Old Rip Van Winkle, prodotto per un breve periodo prima della Seconda Guerra Mondiale.
Per realizzare questo scopo, riserva per sé una parte dello stock disponibile al momento della vendita della distilleria, probabilmente alcune delle migliori partite, da lui appositamente selezionate. Non si sa esattamente a quanto ammontassero, ma si parla di alcune migliaia di botti.
In un panorama all’epoca contraddistinto da bourbon piuttosto giovani, senza invecchiamenti elevati, Julius jr. propone invece bourbon con maturazione più alta dello standard, partendo dal 10 y.o. e salendo fino al 20 y.o, commercializzati con il marchio Old Rip Van Winkle, come detto.
La Stitzel-Weller, parallelamente, prosegue la propria attività fino a chiusura definitiva nel 1991, con conseguente acquisizione dei propri marchi da parte di grandi brand del settore. Julian jr tuttavia non si arresta, e aggiunge alla propria gamma anche il Pappy Van Winkle, in onore del padre, che arriva a vedere espressioni estremamente mature per il mondo bourbon, con prodotti come il 15, il 20 e il 23 y.o.
Ironico che questi bourbon, ormai iconici, per molti anni non abbiano avuto lo sperato successo. Nei primi anni 2000 iniziano a ricevere caterve di riconoscimenti, con rating estremamente alti, divenendo improvvisamente interessanti per collezionisti ed estimatori.
Decisamente paradossale, dato che il successo arrivò proprio nel momento in cui le vecchie scorte, con cui Julius realizzava il proprio bourbon, stavano ormai per terminare. Il marchio Van Winkle fu infatti ceduto al gigante Buffalo Trace che, pur mantenendolo, essendo privo di scorte residue, ha impiegato il proprio bourbon, seppur seguendo la ricetta e le indicazioni pregresse.
Sostanzialmente, si ritiene che il Pappy Van Winkle antecedente al 2002 fosse interamente realizzato con le scorte provenienti da Stitzel-Weller, quelli tra il 2002 e il 2010 con una miscela “ibrida” che contiene sia parte di bourbon distillato a SW che a Buffalo Trace, quelli messi in commercio dopo il 2010 solo bourbon di Buffalo Trace.
Allo stato attuale, il Pappy Van Winkle è estremamente ricercato, ma ovviamente quelli prodotti fino al 2002 hanno uno status collezionistico maggiore.
Nonostante il prezzo consigliato sia di circa 80 dollari per le nuove release del 15 y.o. e circa 150 per il 20, è estremamente raro trovare dei Pappy Van Winkle a meno di 1000 euro. Il 23 y.o., sovente, è reperibile a non meno di 2500 euro.
Inoltre, Pappy Van Winkle non è importato nel nostro Paese.
Grazie alla gentilezza di Nicolò Silvestri, che ringrazio affettuosamente, oggi avrò modo di parlarvi del Pappy Van Winkle’s Family Reserve 15 y.o., una delle espressioni tenute maggiormente in considerazione.
A breve, arriverà anche il celebre 20 y.o., di cui reperii un campione tempo fa.
La bottiglia risale al 2000, quindi con all’interno il bourbon di Stitzel-Weller!
Note Degustative:
Aspetto: Ambra.
Olfatto: Intenso e gradevole aroma di ciliegie nere intense, cui si aggiunge dell’tabacco. Grano vivido, che si intensifica man mano. Presente una splendida vaniglia o meglio, dei wafer alla vaniglia. Vi è inoltre un sentore antico, di legno nobile ma anche di pergamena, simile a quello evidenziato in altri bourbon di spessore. Nonostante sia complessivamente dolce, queste ultime note fungono da bilanciamento. Man mano che passano i minuti, la ciliegia viene avviluppata dal cacao amaro. Con acqua, le ciliegie si fondono a prugne secche e datteri. Notevole.
Palato: Colpisce in modo possente il palato, presentando un tabacco intensissimo che assume le sfumature del sigaro, nonché una nota alcolica pungente. Inoltre, olive verdi, note erbacee e balsamiche di eucalipto, erbette di montagna. Rispetto all’olfatto, è totalmente diverso: non vi è traccia di quella dolcezza, ma anzi è estremamente virile. Leggero ananas. Con acqua, il tabacco si ingentilisce e compare più un tratto da sigaro spento da alcune ore, laddove prima sembrava essere stato appena acceso, si affaccia una vivida pera, ritorna la ciliegia, emerge del caffè tostato… Gran classe, si!
Finale: Molto lungo, con un sigaro perdurante, accanto a leggere note fruttate e una punta balsamica.
Uno dei migliori bourbon che abbia mai avuto il piacere di degustare. Mai banale, ed anzi estremamente complesso, è sicuramente un piacere berlo e apprezzare la sua evoluzione nel tempo. Un dram che merita attenzione e reverenza ma la pazienza sarà ripagata.