Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 40%
Prezzo consigliato: 40-45 euro.
Reperibilità: Media.
Cenni storici e osservazioni personali:
Lo scorso 6 dicembre ebbi il piacere di partecipare ad un live tasting su Facebook, condotto dalla distilleria Speyburn. Sostanzialmente, una degustazione tenuta in diretta dalla distilleria, con possibilità di provare in simultanea le espressioni del core range e commentare in tempo reale. A tale scopo, ricevetti un gradevole kit comprendente il NAS Bradan Orach, il 15 y.o. e il whisky oggetto della recensione odierna, lo Speyburn 10 y.o.
Speyburn, per chi fosse appassionato di storia, è una realtà attiva nello Speyside fin dal lontano 1897, anno in cui la Regina Vittoria celebrò il suo giubileo di diamante (60 anni di regno). John Hopkins, fondatore della distilleria, decise di prefiggersi l’intento di produrre un whisky per celebrare tale avvenimento, di grande rilevanza per il popolo britannico. Nonostante vi furono condizioni metereologiche avverse, comportanti una tempesta definita “artica”, tale da scoraggiare molti, Hopkins e il suo team riuscirono nell’impresa, scontrandosi con la forza della natura. Fu così che il primo barile di Speyburn vide la luce!
Dopo 120 anni dalla prima distillazione, il whisky prodotto da Speyburn ha un range discretamente solido, comprendendo le tre espressioni di cui in incipit. Al contempo, tempo addietro fu rilasciato anche un 25 years old, che potrebbe essere riproposto in futuro.
Ho deciso di iniziare dal 10 years old, imbottigliamento “benchmark” della distilleria, per poi parlarvi, quanto prima, del più maturo 15 e del più giovane Bradan Orach (termine gaelico che significa “Salmone Dorato”, l’emblema della distilleria).
Senza ulteriori indugi, passo a proporvi quanto già rilevato in sede di live tasting e approfondito poi successivamente, con più tempo a disposizione.
Note Degustative:
Aspetto: Oro pallido.
Olfatto: Molto fresco, con vivido limone accompagnato da mandorle fresche, suggestioni di prato appena tagliato, rose. Pulito e leggero ma piuttosto piacevole. Orzo fresco, zucchero di canna, leggera vaniglia.
Palato: Di corpo abbastanza leggero, propone un discreto quantitativo di spezie, tra cui pepe nero e chiodi di garofano, senza tralasciare una punta di zenzero. Leggermente legnoso, senza risultare fastidioso. Al contempo, vi è una certa dolcezza, da zucchero di canna e un ritorno della nota citrica già evidenziata in sede olfattiva. Onesto, pur senza essere particolarmente sorprendente.
Finale: Piuttosto breve, di zucchero, limone, mix di spezie.
Malto non malvagio, fresco e primaverile. Tuttavia, il palato non troppo robusto e un finale piuttosto breve lo penalizzano alquanto. Credo sarebbe interessante provarlo con qualche grado extra, al 40% risulta un po’ opaco, diversamente da altri malti che si comportano meglio a gradazione standard. Ad ogni modo, il potenziale c’è.