Informazioni:
Tipologia: Island Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isole Orcadi – Scozia.
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: 1600-1800 euro.
Reperibilità: Raro, disponibile presso aste o negozi specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Oggi si torna nelle incantevoli Orcadi, estremo nord della Scozia, per parlare di un imbottigliamento molto raro, l’Highland Park 21 y.o. 1959-1980 Ferraretto Import.
Trattasi di un’espressione distillata nel 1959 ed imbottigliata nel 1980 in bottiglia “dumpy”, importata all’epoca da Ferraretto di Milano.
Malto estremamente raro di questi tempi, devo la gentilezza del campione al caro amico tedesco Heiko Meyer, grande cultore di Highland Park e che ho avuto il piacere di conoscere di persona nel corso del festival di Limburg, più volte citato su queste pagine.
Imbottigliato al 43%, è in formato da 75 cl. Praticamente impossibile trovarne uno con il livello perfetto, la gran parte si fermano al collarino recante la maturazione.
Da tempo volevo esaminarlo, la serie dumpy è considerata unanimamente una delle migliori della distilleria, è giunta l’ora di versarlo nel bicchiere!
Note Degustative:
Aspetto: Ambra con riflessi dorati.
Olfatto: Profondamente inebriante con note di frutta secca: principalmente datteri e prugne, ma anche fichi. A queste note, si aggiunge un elegantissimo zucchero di canna e un delizioso tratto di cera d’api. Una punta di cacao amaro, tracce di spezie ottimamente integrate quali vaniglia, cannella e una punta di coriandolo. Ancora, sentore vinoso degno dei migliori Sherry. Di sfondo, una leggerissima ed egregia fumosità. Man mano che si ossigena, vi è un riverbero dei datteri secchi e dei fichi, ma è la prugna a farla da padrone! Compare, poi, un delicato cioccolato al latte. Delicato tratto erbaceo, prevalentemente tè verde ma anche prato appena bagnato.Indubbiamente sontuoso e complesso, forse il miglior olfatto ravvisato finora in un Highland Park!
Palato: Si presenta massiccio e oleoso, nonostante la gradazione standard. Si ripropongono fin da subito i datteri e i fichi, amalgamati a una piacevole ciliegia avviluppata dal cacao amaro. e gradevole prugna. Tratto fumoso più evidente, ma sempre perfettamente integrato ed elegante. Ben innestata la componente erbacea, di tè verde, accanto a una punta balsamica di mentolo. Ancora, leggere spezie e cera d’api.
In fundis, zucchero di canna muscovado.
Che complessità, signori!
Finale: Lungo, con fumosità eterea innestata su ciliegie, fichi, datteri e tratto erbaceo-balsamico.
Che Highland Park sia sempre stato un malto di spessore è indubbio, non per caso era il preferito, nel lontano ‘800, dal Re di Danimarca e dallo Zar di tutte le Russie, nonché, più umilmente, è uno dei malti che più apprezzo. Quest’espressione è decisamente una spanna sopra la media (comunque elevata) degli imbottigliamenti ufficiali della distilleria. Per quel che mi riguarda, è super promosso! Che bel modo di celebrare un giorno di festa!
Grazie ancora, caro Heiko!