Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 57,5%
Prezzo consigliato: 600-700 euro.
Reperibilità: Molto bassa, imbottigliamento risalente agli anni ’70.
Cenni storici e osservazioni personali:
Balmenach, fondata nel 1824, è situata sopra le Haughs of Cromdale, nel cuore del parco nazionale di Cairgom, nella valle dello Spey.
Queste colline sono note per l’agguato subito nell’aprile 1690 dai giacobiti da parte degli inglesi che attaccarono di notte, sorprendendoli nel sonno. Quest’avveniemento segnò la fine della rivolta giacobita.
Ritornando alla distilleria, posso dirvi che ha vissuto una storia un po’ travagliata, con diversi periodi di interruzione produttiva.
Il precedente proprietario Diageo l’ha ceduta nel 1999 ad Inver House Distillers, già proprietaria di Balblair, Old Pultney, Knockdhu e Speyside ed oggi sussidiaria del colosso asiatico Thai Beverage.
Attualmente, non esistono imbottigliamenti ufficiali del malto sherried di Balmenach (all’epoca, Diageo, lo impiegava principalmente nel Johnnie Walker ma rilasciò un Flora & Fauna), ma esso sopravvive in diverse declinazioni indipendenti.
Il malto che esaminerò oggi, un Balmenach 14 y.o., fu imbottigliato da Gordon & MacPhail per Sestante negli anni ’70. Ne esistono tre differenti “versioni”: una al 57,5%, quella di cui vi parlerò oggi, una al 40% ed una al 43%.
L’etichetta è sostanzialmente identica, indi la precisazione.
Quando lo vidi al Collector’s Corner di Spirit of Scotland, non seppi resistere dal prenderne un campione da Enrico Gaddoni, che ringrazio.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra scura.
Olfatto: Molto intenso e profondamente agrumato, lascia emergere un elegantissimo aceto balsamico che io trovo decisamente piacevole e che si intensifica con il passare dei minuti. La sua essenza sherried continua a snodarsi con effluvi di prugne secche e datteri.
Del buon cacao amaro compare dopo una decina di minuti. Ancora, lato floreale molto suadente, di rose e suggestioni di fiori di campo. Estremamente elegante, non si esaurisce ed anzi regala frutta secca tostata molto leggera e tracce di caffè. La nota di aceto balsamico permane sempre come substrato. Avvolgente!
Palato: Caldo e speziato, con discreto pepe nero a comparire in primis. L’anima sherried si palesa nuovamente con agrumi acerbi e ciliegie nere. Nondimeno, cacao amaro. Discreta sapidità, accanto a una buona liquirizia. Molta frutta secca tostata, dalle noci alle nocciole, passando per le mandorle. A tratti, sembra un torroncino. Splendido anche qui.
Finale: Mediamente lungo, di liquirizia, punta salina, frutta secca tostata, agrumi.
Sempre un’emozione provare questi vecchi malti, non sempre ci si trova davanti a prodotti interessanti, in questo caso tuttavia ammetto di trovarmi di fronte a un malto sontuoso e particolarmente piacevole.
Il palato è degno di uno sherried d’altri tempi, all’olfatto è decisamente esuberante, regalando emozioni rare. Che dire? Vorrei trovarne più spesso di malti così!