Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 46.9%
Prezzo consigliato: 490 euro.
Reperibilità: Bassa, Cask di 230 bottiglie. Ancora disponibile presso store specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Continuando con la disamina degli imbottigliamenti ALOS (acronimo che designa Antique Lions of Spirits, la gamma di espressioni selezionate da Max Righi, Diego Sandrin e Jens Drewitz), oggi ho deciso di parlarvi del “top di gamma” del range: lo Speyside Region 41 y.o. 1975-2016 ALOS, maturato ben 41 anni in botte ex-Sherry Fino.
Non è nota la provenienza di questo malto, come nel caso di quello selezionato da Sansibar lo scorso anno, ma sono curioso di testarne appieno le qualità. In realtà, feci già un assaggio fugace nel corso del festival di Limburg, grazie alla gentilezza di Max, e mi colpì non poco.
Ora, è il momento di dedicarsi alla degustazione seria ed esaminarlo con maggior rigore ed attenzione.
A tale scopo, mi servirò del nuovo bicchiere consegnatomi da Londra, il 1920’s Blender Glass di The Whisky Exchange, possibilità che devo ai miei cari zii che proprio la scorsa settimana sono stati nella capitale britannica.
Bene, bando agli indugi e che le danze abbiano inizio!
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Profondamente fruttato e vitale, con vivido ed intenso ananas fuso ad arancia candita e ciliegie nere, nonché guava. A tratti, ricorda il Gran Marnier, a momenti uno Sherry Oloroso… Al contempo, presente una discreta speziatura contraddistinta da pepe nero che si amalgama sorprendentemente bene a del piacevole eucalipto e a tracce di canfora. Tracce di tabacco da pipa aromatizzato alla vaniglia. Riverbero del lato fruttato che, dopo una ventina di minuti, rivela anche delle splendide albicocche mature e del piacevolissimo mango. Caldo burro. Come perenne substrato, una cera d’api che aggiunge ulteriore eleganza a un olfatto già magnifico e innestato prevalentemente sulla dolcezza della frutta matura.
Palato: Molto balsamico, con eucalipto a farla da padrone nei primi istanti dell’imbocco. Ritorno delle note fruttate, qui nella declinazione dell’arancia in maniera massiva ma anche dell’ananas che così piacevolmente spiccava all’olfatto. Nondimeno, albicocca matura e una piacevole mela verde. Spezie leggere, un accenno di cardamomo. Deciso tabacco. In fundis, dolce miele d’erica.
Finale: Lungo, di note balsamiche, tè verde, miele, albicocca, agrumi.
Sincera eleganza, ecco ciò che mi viene in mente per riassumere le caratteristiche di questo whisky. Fresco e vitale nonostante l’elevata maturazione, si presenta di livello qualitativo estremamente alto in tutti i comparti, risultando un’espressione avvolgente, intrigante ed armonica. Invero, l’olfatto spicca più del resto, come usuale in distillati con lunga maturazione in cui il legno non ha inciso negativamente. Ad ogni modo, eccellente da meditazione, in abbinamento alla propria anima. Notevoli somiglianze con il cask selezionato da Sansibar lo scorso anno, che si fermò a 40 anni di maturazione e che ebbi il piacere di provare. Che sia una parte della medesima botte? Ad ogni modo, merita un punticino extra. I miei complimenti a lor signori!