Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 47,3%
Prezzo consigliato: 240 euro.
Reperibilità: Bassa, Single Cask di 267 bottiglie. Ancora disponibile presso rivenditori online.
Cenni storici e osservazioni personali:
Cari amici, oggi vi parlerò di un malto proveniente dalla serie congiunta rilasciata qualche mese fa da tre titani del mondo del whisky: Max Righi di Whisky Antique/Silver Seal, Diego Sandrin di Lion’s Whisky e Jens Drewitz di Sansibar Whisky.
Il nome designato di questo range, in omaggio ai tre selezionatori, è Antique Lions of Spirits. A questa serie appartengono diversi malti, di cui provvederò a parlarvi quanto prima.
Inizierò con il Mannochmore 28 y.o. distillato nel 1988 ed imbottigliato nel 2016, colmando così un altro vuoto sul sito.
Infatti, fino ad oggi, non avevo ancora inserito alcun Mannochmore! Vi è tuttavia da dire che i malti di questa distilleria (proprietà di Diageo) sono piuttosto rari, avendo la stessa attraversato fasi alterne di produzione ed essendo il proprio malto impiegato quasi esclusivamente per i popolari blended Haig’s e Dimple.
Il nome di Mannochmore, come forse alcuni di voi già sapranno, è associato al “Loch Dhu”, il famigerato whisky color catrame rilasciato dalla distilleria sul finire degli anni ’90. Benché sia stato considerato generalmente imbevibile, data la rarità è ormai un imbottigliamento di culto tra i collezionisti, con quotazioni decisamente considerevoli… misteri del collezionismo!
Ad ogni modo, in mancanza di numerosi imbottigliamenti ufficiali (ricordo solo una special release Diageo e il 12 anni della serie Flora & Fauna), ci vengono ancora una volta in soccorso i nostri amici indipendenti.
Che dire? Proviamolo,no?
Note Degustative:
Aspetto: Oro pallido.
Olfatto: Fresco, con nitide note di frutta tropicale acerba quali kiwi ed ananas, accompagnati da fragranti mele. Tocco minerale e vegetale piuttosto evidente, con suggestioni di muschio bagnato e note campestri, che ben si abbinano a una delicatissima nota cerosa. Elegante e mai banale, con un lato fruttato che, pur non essendo mai soverchiante, viene amplificato con il passare dei minuti. In fundis, leggero rabarbaro e un delicatissimo burro. Ampiamente soddisfacente!
Palato: Di corpo pieno, si presenta caldo e avvolgente con un mix di spezie tra cui domina il pepe nero, ma è ben presente anche lo zenzero. Ancora, burro caldo, accanto a una nota di marzapane fragrante. Ritorno del lato fruttato, contraddistinto maggiormente dalle mele ma anche da delicati fiori d’arancio. Leggero lato balsamico di mentolo. Non sembra affatto un whisky “moderno” ma piuttosto un imbottigliamento di qualche decennio fa.
Finale: Medio-lungo, fruttato, con spezie e burro.
Come primo Mannochmore del sito, non posso proprio lamentarmi. Un malto complessivamente molto valido, con caratteristiche di rilievo in ogni comparto. Per pochissimo, non rientra nel mio personale “Olimpo dei Malti”, tuttavia, è un’espressione di gran pregio! Rispecchia appieno ciò che il superbo Michael Jackson disse a proposito dello stile di questa distilleria: Fresco, fruttato, secco, da aperitivo! Non vedo l’ora di esaminare con calma tutti gli altri imbottigliamenti di questa serie! Complimenti a Max, Diego e Jens e grazie per il campione!