Informazioni:
Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Highlands – Scozia.
Volume alcolico: 51,2%
Prezzo consigliato: 1200 euro.
Reperibilità: Bassa, release limitata di 2100 bottiglie.
Cenni storici e osservazioni personali:
Grazie alla gentilezza del caro amico Vincenzo de Gregorio, oggi sono in grado di parlarvi di un’espressione molto rara: un Glenury Royal 36 y.o. distillato nel 1968 ed imbottigliato nel 2005, nella tiratura di 2100 esemplari.
Raro in quanto Glenury Royal è chiusa dal 1985 e le espressioni reperibili in commercio sono sempre state pochissime.
Glenury Royal, fondata nel 1825 da Robert Barcley, ufficiale britannico in ottimi rapporti con la Monarchia, è una delle tre distillerie che possono fregiarsi del suffisso “Royal” accanto al proprio nome. Le altre due sono Royal Brackla, di cui già ho avuto modo di parlarvi, e Royal Lochnagar, entrambe ancora attive.
La distilleria attraversò fin da subito momenti difficili: a poche settimane dall’apertura un incendio distrusse il kiln, i malting floors e una considerevole parte dell’orzo maltato in magazzino. Due settimane dopo l’accaduto, morì anche un dipendente, James Clark, a causa di un incidente.
Dopo la morte del Capitano Barcley, avvenuta nel 1856, la distilleria attraversò vari cambi di proprietà e stop alla produzione.
Ultimo proprietario è stato Diageo, che ha cessato definitivamente l’attività di Glenury Royal nel 1985. Successivamente, le strutture sono state vendute ad un’azienda immobiliare, che ne ha realizzato appartamenti.
Di conseguenza, non vedremo mai una riapertura di questo malto un tempo così blasonato.
Oltre ad alcune espressioni indipendenti, esistono ben poche release ufficiali. Quella in disamina odierna è una delle ultime, rilasciata ormai nel lontano 2005 con gli stock residui posseduti da Diageo. Esiste un altro 36enne, rilasciato qualche anno dopo, distillato nel 1970. Costituisce l’ultimo Glenury Royal ufficiale mai imbottigliato.
Orbene, è il momento di versarlo nel bicchiere e addentrarci nella degustazione.
Note Degustative:
Aspetto: Oro
Olfatto: Esuberante e vitale, colpisce fin da subito per una freschezza inusuale in un malto così maturo: gradevolissimo tratto campestre, con fiori di campo, lavanda e violette, che ha un felice connubio con note fruttate di albicocche mature, ciliegie e leggera vaniglia. Fragrante marzapane.
Delicatissimo tratto ceroso estremamente elegante. Dopo qualche istante, si evolve con agrumi acerbi che poi diventano maturi (prevalentemente arance rosse) e tratti di frutta esotica tra cui spiccano mango e ananas. La sua complessità non si esaurisce ed anzi si aggiungono note minerali e del discreto gesso.
Molto ben strutturato, con una notevole complessità e con una vitalità, come ho detto in incipit, assolutamente enorme!
Palato: Possente, con gradevole tratto fumoso, buona presenza di spezie (pepe nero, cardamomo, nero) ma, principalmente, cremoso e fruttato. Si colgono infatti nuovamente le albicocche, qui unite a delle prugne mature e agrumi che, a tratti, ricordano una piacevole confettura. Mandarini cinesi, ciliegie di sfondo. Tratto di cera ugualmente presente, accanto a un piacevole tratto erbaceo contraddistinto da tè nero.
Ancora, delicato velo di miele. Decisamente splendido, e contraddistinto nuovamente da grande vitalità e freschezza.
Finale: Lungo, marmellata d’arancia, cera, leggere spezie, miele, foglie di tè.
Un malto estremamente sontuoso, splendido nella sua vitalità e complessità. Nonostante l’età, il legno non ha inciso assolutamente in senso negativo, e la sensazione complessiva è che avrebbero potuto anche osare una maturazione più lunga. Ad ogni modo, già splendido così. Grazie ancora, caro Vincenzo!