Informazioni:
Tipologia: Premium Blended Scotch Whisky
Provenienza: Scozia.
Volume alcolico: 40%
Prezzo consigliato: 180 euro.
Reperibilità: Media, disponibile presso rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Da un po’ volevo continuare la mia disamina della gamma JW, l’iconico brand che da sempre si contende con Chivas Regal ed altri nomi noti la palma in termini di apprezzamento e volumi di vendite nell’ambito dei blended.
Il Johnnie Walker Blue Label costituisce il top di gamma e, contrariamente a quanto si possa pensare vedendo gli altri imbottigliamenti del core range, è un No Age Statement.
Pare che la miscela sia composta da almeno 15 malti, più ovviamente del grain, e il cuore dovrebbe essere costituito dal Royal Lochnagar. L’azienda specifica in etichetta “A blend of our rarest whiskies”. Frequentemente associato ad un’idea di lusso e a cene tra manager, è concepito per essere ovviamente un blended ultrapremium (il costo potrebbe essere un indizio ma vabbè…), un po’ come il Chivas 25 y.o. per la controparte di Diageo, Pernod Ricard.
Ad ogni modo, è da un po’ che ne ho acquistato una bottiglia e quindi è giunto il momento di redigere qualche considerazione.
Note Degustative:
Aspetto: Oro antico.
Olfatto: Morbido, con massicce note di cereali, amalgamate a un velo di caramello e leggera vaniglia, accompagnate da agrumi acerbi. Presente un leggero fumo, accanto a una discreta nota speziata. Con un po’ di ossigenazione, compare un nitido tratto di frutta secca, particolarmente nella declinazione delle mandorle, ma anche nocciole.
In fundis, piacevole tratto di cera, accanto a note “umide” di funghi secchi.
Palato: Imbocco piuttosto secco e speziato, con discreto pepe nero, cannella e vaniglia, spezie del legno. Funge da contraltare la dolcezza del miele, tuttavia appena accennata. Ancora il tratto torbato ravvisato in sede olfattiva, qui più marcato e complessivamente piacevole.
Ritorno delle note agrumate che in questa sede si esprimono con arance rosse e mandarini. Piacevole pera matura.
Notevole frutta secca tostata, con le mandorle a troneggiare sul tutto. Infine, nota cerosa elegante, foglie di tabacco, tracce di tè nero.
La pecca è un’evoluzione un po’ troppo fugace, avrei gradito una progressione più lenta…
Finale: Medio, di fumo, agrumi, frutta secca tostata, foglie di tabacco.
Un buon blended che, tuttavia, non mi fa gridare al miracolo. Complessivamente ben bilanciato tra le componenti secche/speziate e quelle più dolci, presenta però un’evoluzione un po’ troppo rapida che, sinceramente, mi duole sottolineare, penalizza un po’ la bontà di un prodotto che, diversamente, avrebbe raggiunto punteggi più alti nella mia personale agenda.
Vi rimando anche al parere degli amici di WhiskyFacile che lo hanno apprezzato maggiormente pur individuando marcatori simili.