Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: 100 euro.
Reperibilità: Media, rilasciato dal 2013.
Cenni storici e osservazioni personali:
Vi ricordate di Amber? Ebbene, il Macallan Sienna costituisce il gradino successivo della serie 1824 lanciata nel 2013 da The Macallan, l’iconica distilleria che tutti voi sicuramente avrete sentito nominare almeno una volta nella vita.
Tale serie comprende anche il Ruby, gli esclusivi Reflection, No.6 e M, e recentemente si è arricchita con Gold e Rare Cask.
Come il più economico Amber, anche Sienna è un NAS, di conseguenza non vi è alcun invecchiamento dichiarato. La scelta di The Macallan di realizzare molti nuovi imbottigliamenti seguendo questa scelta è stata piuttosto criticata da molti appassionati e puristi della distilleria, i tanti che considerano il Macallan 18 in sherry come proprio benchmark per poi rapportare gli altri esponenti del range.
In effetti, Macallan continua a produrre imbottigliamenti in botti di Sherry, dal più giovane 12 fino al 40 anni, con l’aggiunta di alcune rarità particolarmente costose.
I whisky della serie 1824, tuttavia, pur essendo NAS e quindi tendenzialmente più giovani, sono stati realizzati con l’intento di offrire a una platea più ampia il gusto di Macallan. Personalmente, ritengo che Amber fosse un whisky onesto, ma non brillante e parte della critica ha riservato le stesse considerazioni anche al Ruby, che prossimamente proverò. Pare che questo Sienna sia la miglior release della serie… non mi resta che provarlo per testarlo personalmente!
Ah, dimenticavo: anche il Sienna è composto da whisky maturato in botti ex-Sherry provenienti esclusivamente da Jerez de la Frontera.
Note Degustative:
Aspetto: Oro scuro.
Olfatto: Fin da subito ravvisabile del delizioso zucchero di canna del Demerara, accanto a un vibrante tratto agrumato di arance di Siviglia e mandarini di Sicilia. Presente una delicata vaniglia, accanto a un velo di burro, leggere spezie, frutta secca quali prugne e datteri. Sembra che lo Sherry abbia donato non poco al distillato che, peraltro, sembra essere piuttosto maturo. L’età, come vi ho detto in incipit non è dichiarata, ma credo che non sia affatto giovanissimo come l’Amber. Aggiungo che le note si fondono in una fortunata armonia, senza essere “prepotenti” ma anzi sviluppandosi parallelamente.
Palato: Di corpo medio, si presenta piuttosto speziato con pepe nero e pepe bianco ma, al contempo, presenta un gradevole ritorno del lato agrumato, che in questa sede assume le sembianze della marmellata d’arancia più che del frutto assoluto. Piacevoli prugne e, nuovamente, datteri secchi. Mandorla tostata, buon pompelmo, alcune spezie del legno contraddistinguono l’evoluzione di questo whisky decisamente piacevole.
Finale: Medio-Lungo, con prevalenza del lato agrumato abbinato ad alcune spezie del legno e a un pizzico di pepe bianco.
Non conosco la composizione di questo whisky, ma dalle note evidenziate dimostra una discreta maturità, oltre ad una complessità assolutamente di rilievo. Si mantiene “pacifico” pur lasciando trapelare una notevole intensità in sede olfattiva e mostrando caratteristiche di rilievo anche negli altri comparti. Notevole passo in avanti rispetto all’Amber, riesce anche a farmi dimenticare la non esaltante serie “Fine Oak”.