Informazioni:
Tipologia: Campbeltown Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Campbeltown – Scozia.
Volume alcolico: 46%
Prezzo consigliato: 55 euro.
Reperibilità: Media, primo rilascio di 9000 bottiglie avvenuto nel 2014, ma ancora disponibili presso rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Hazelburn è il terzo malto prodotto dalla distilleria Springbank, oltre l’omonimo whisky (e ci mancherebbe) e il Longrow. Mentre Springbank viene distillato due volte e mezzo e Longrow due, con il primo leggermente torbato e il secondo altamente fenolico, Hazelburn si distingue per una tripla distillazione e totale assenza di torbatura.
Viene impiegato solo orzo essiccato con aria calda, inoltre il nome del whisky proviene da una distilleria anticamente operativa in quel di Campbeltown, come anche per Longrow.
La produzione è iniziata solo nel 1997, rendendo Hazelburn il più giovane tra le tre tipologie attualmente realizzate a Springbank.
Il core range è molto ridotto, comprendendo al momento solo l’Hazelburn 10 y.o., di cui vi parlerò oggi, e l’Hazelburn 12 (giunto al secondo batch). In passato sono state tuttavia rilasciate altre espressioni, ancora rinvenibili sul mercato come il Rundlets & Kiderkins o il CV o qualche finish in botti peculiari, come il Barolo.
Entrambi i rilasci del core range attuale sono in tiratura limitata, di Hazelburn 10 sono state rilasciate solo 9000 bottiglie. Tuttavia, segnalo che è ancora possibile trovarlo presso numerosi rivenditori online.
Maturato interamente in botti ex-bourbon, è stato imbottigliato al 46%.
Whisky che ha ricevuto molti apprezzamenti dalla critica, peraltro con un costo decisamente onesto per l’invecchiamento e per lo stile produttivo.
Grazie alla gentilezza di Maurizio, è ora che finalmente lo provi anch’io!
Note Degustative:
Aspetto: Oro chiaro.
Olfatto: Inizia con delicate note minerali che si fondono amabilmente ad eleganti note fruttate: pesca gialla e pera williams, accanto a della vaniglia che si mantiene “calma” e delle mele che definirei “fragranti” e molto piacevoli. Con il passare dei minuti, il lato fruttato si amplifica, con le mele che tendono a divenire predominanti e che aggiungono una straordinaria dolcezza.
Non manca qualche leggera spezia del legno, e un delizioso tratto di paraffina. Molto differente dal classico Springbank, sembra ricordare più un whisky delle Highlands (profilo che non mi dispiace affatto, pur trovando eccezionali molti degli imbottigliamenti di Springbank) e complessivamente piacevolissimo!
Palato: Di corpo pieno, si presenta assolutamente cremoso con delicata vaniglia, molto burro, frutta in quantità con mele e pere a farla da padrone, tracce di miele. Al contempo, pur avendo un imbocco possente, risulta essere molto equilibrato e armonico, che è sicuramente un pregio.
Vi è anche un gradevole tocco agrumato, con limone a sprazzi che coronano una buona liquirizia, leggera ma di classe.
Presente anche del timido cioccolato al latte, un po’ sopito dietro le note fruttate ma decisamente gradito.
In fundis, un delicato pepe bianco. Il tutto convive in una pacifica armonia.
Finale: Lungo, di note citriche, vaniglia, delicato pepe bianco, pere, mele mature, cioccolato al latte.
Validissimo whisky prodotto in quel di Campbeltown. Risulta infatti essere piacevolmente beverino, senza nascondere un’evidente complessità, superiore a quella riscontrata in espressioni più mature provenienti da altre distillerie. Certo, ogni malto è un caso a sé, ma ritengo che i ragazzi di Springbank abbiano centrato il bersaglio, realizzando un’espressione gradevole e, al contempo come ho già detto, armonica.
Un malto che merita, per me, di essere inserito nella parte alta della classifica. Bene così! Mi sa che è il caso di farne scorta…