Informazioni:
Tipologia: Lowland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Lowlands – Scozia.
Volume alcolico: 52,2%
Prezzo consigliato: 195 euro.
Reperibilità: Bassa, rilascio di 294 bottiglie. Ancora disponibile presso rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Finalmente il pernicioso raffreddore che mi ha accompagnato per l’intero periodo festivo è svanito e, pertanto, posso tornare a scrivere. Ho un bel po’ di espressioni arretrate, cerchiamo di iniziare bene questo 2017! Il Littlemill 24 y.o. 1992-2016 Cadenhead’s è uno dei più recenti rilasci del noto indipendente di Campbeltown che, per la serie “Closed Distillieries” confezionata in elegante cofanetto, ha scelto uno dei più noti malti delle Lowlands, con fama crescente man mano che gli imbottigliamenti divengono più rari.
Imbottigliato ad ottobre 2016, questo whisky è stato tra le stelle proposte in degustazione da Beija-Flor presso lo stand al Milano Whisky Festival.
Mi colpì già in loco… sono curioso di vedere se ora, con una più attenta disamina, potrò vivere nuovamente emozioni notevoli!
Colgo l’occasione per rinnovarvi i miei più sinceri auguri di buon anno!
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Preludio delicatissimo di note fruttate, con pesca gialla, vivido mandarino, arance candite a farla da padrone, in un crescendo che si evolve su un dolce substrato di marzapane. Continua con una dolcezza contraddistinta da zucchero a velo, e un tratto che mi ricorda un pandoro artigianale. Ancora, mandorle fresche! In fundis, un tratto campestre e floreale, con tocco di citronella, rose e margherite! Tenue, ma presente, una delicata traccia di pepe rosa. Con leggero apporto di acqua, ulteriore enfatizzazione del lato fruttato, e comparsa di un buono zenzero!
Notevolissimo, invero!
Palato: Provato in purezza, lascia subito emergere un corpo pieno e distintamente pepato, in totale contrapposizione al dolce olfatto. Certo, sono ugualmente presenti alcune note fruttate (pesca, mandarino) ma in questa sede molto più dormienti. Compare del miele, accanto al ritorno della mandorla, però secca.
Presente una discreta speziatura del legno, assolutamente non fastidiosa e complementare. Con acqua, si ingentilisce: il pepe si amalgama meglio ad un tratto ceroso, viene in evidenza una mela verde prima coperta, aumenta la nota di miele.
Anche qui, notevole risultato.
Finale: Medio, piuttosto speziato senza tuttavia dimenticare miele, mele e il perdurare della nota cerosa.
Il Littlemill più valido finora provato su queste pagine. La parole d’ordine sono eleganza e delicatezza: un olfatto decisamente superbo, accompagnato da un palato valido e di spessore. Finale non molto prolungato, ma in linea con gli imbottigliamenti provenienti da questa (purtroppo) defunta distilleria!
Iniziamo bene il 2017!
[…] il nostro inutile, modesto parere: leccornie fruttate e sobrie suggestioni di freschezza vegetale. Qui trovate il parere di Ibr, che non fa mistero di apprezzare il nettare. Lo premieremo con 92/100 e […]