Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Islay – Scozia.
Volume alcolico: 48%
Prezzo consigliato: 65-70 euro.
Reperibilità: Media, disponibile presso diversi store online.
Cenni storici e osservazioni personali:
Reduce dal Milano Whisky Festival, la prima recensione che ho pensato di scrivere è dedicata al più giovane prodotto di una delle mie distillerie preferite: Lagavulin 8 y.o. Limited Edition, realizzato nell’ambito delle celebrazioni previste per il 200esimo anniversario della fondazione del colosso di Islay, che ricorre proprio quest’anno.
Perché un 8 anni? A causa delle parole di Alfred Barnard, storico del whisky di epoca vittoriana che, quando visitò la distilleria,descrisse il suo equivalente di allora, un eight years old, come “eccezionalmente buono”, oltre ad aggiungere che «sono poche le distillerie di Scotch che usano il distillato come single [malt] whisky, e tra queste Lagavulin è indubbiamente una delle migliori» . Insomma, anche il buon Alfred fu, come tanti dopo di lui, folgorato dalla bontà del whisky prodotto da Lagavulin!
Ma questo contemporaneo sarà ugualmente valido come quello di allora? Imbottigliato al 48%, è una release limitata benché non numerata. Sulla tiratura, ho letto informazioni discordanti ma complessivamente dovrebbe aggirarsi tra le 20.000 e le 40.000 bottiglie. Ancora disponibile presso molti store online, a un prezzo più alto rispetto al 16 y.o. ma, del resto, è un’edizione speciale…
Non so se verranno fatti ulteriori rilasci in seguito, e quindi ho pensato di farne una piccola scorta personale, dato che come ben saprete e come ho ricordato in incipit, amo questa distilleria.
Certo, non nego di essere un po’ scettico a causa della gioventù del prodotto, ma del resto non è necessariamente un malus. Inoltre, apprezzo molto che Lagavulin abbia deciso di rilasciare un malto giovane, ma con età dichiarata, piuttosto che un NAS.
Note Degustative:
Aspetto: Giallo paglierino, da buon vino bianco.
Olfatto: Su una cornice piuttosto marina, che mi ricorda molto il classico Lagavulin 12 rilasciato annualmente, promana una torbatura elegante, accanto a ostriche, bacon arrostito, molto limone, guizzi di pepe nero e succo d’arancia. Semplice nella sua evoluzione, ma innegabilmente raffinato per la sua età. Compare del timido marzapane, accanto a note più grezze di catrame che va sfumando con il passare dei minuti, lasciando il posto a piccoli frutti rossi. Infine, tracce medicinali di antisettico. Molto Lagavulin-style!
Palato: Di corpo pieno, esplode con pepe nero esuberante ma ben bilanciato da note dolci di marzapane, crema pasticcera e deciso limone. Il lato marino e iodato è predominante e avviluppa il palato con notevole intensità. A queste note, tipicamente Lagavulin, si associa una torba in perfetto stile con quella della distilleria, legno bruciato, camino appena spento, il tutto in piacevole armonia.
Emergono, poi, altre note più dolci di mix agrumato e vaniglia. Un po’ di noci secche e mandorle tostate. Tracce di liquirizia. Infine, ancora il piacevole tratto medicinale che strizza un po’ l’occhio ad un giovane Laphroaig.
Notevole, veramente notevole!
Finale: Lungo, di pepe nero, torba intensa, vaniglia, fumo.
Questo giovincello può essere ampiamente promosso. Benché non complesso come i fratelli maggiori, offre comunque una bevuta piacevole ed appagante, risultando piuttosto complesso ed organico, soprattutto al palato. Considerato poi anche il buon olfatto e il finale di tutto rispetto, posso tranquillamente asserire che anche questa volta Lagavulin ha fatto centro! Certo, mi piacerebbe vedere il 16 a gradazione più elevata, un po’ come l’eccelso grado pieno che provai in distilleria ma vabbè…per ora, accontentiamoci! Buon anniversario!
Concordo pienamente con tutte le osservazioni fatte: è giovane ma interessantissimo, buono e, per fortuna, non è un NAS.
Buona giornata e W Lagavulin!!!
Ciao Gabriele, grazie per il commento! Si, è giovane ma con carattere! Spero tornerai a trovarmi, buona giornata! Sempre Viva Lagavulin!