Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 46%
Prezzo consigliato: 50 euro.
Reperibilità: Media
Cenni storici e osservazioni personali:
Con il Benromach 2006 Peat Smoke, riprendiamo il discorso su una distilleria che, nel tempo, ha iniziato ad offrire imbottigliamenti molto variegati e fantasiosi. Normalmente gli Speysiders non sono torbati, tuttavia come intuibile già dal nome, questo Peat Smoke è un’eccezione. Impiega malto torbato a 67 ppm, livello pari e talvolta superiore ad alcune espressioni di Islay. Maturato in botti di bourbon first-fill, è piuttosto giovane (release del 2015) ed imbottigliato alla gradazione scelta di 46% (che, a mio parere, è anche una delle migliori quando si decide di non imbottigliare a grado pieno… diciamo che ho notato negli anni che il range 46-48 spesso è veramente ottimo per valorizzare il malto senza divenire “coprente”).
Peat Smoke fa parte della serie “Contrasts” di cui ho già esaminato l’Organic. Ben presto, anche l’Hermitage!
Ringrazio Juliette Buchan per il gradito campione. Ed ora, passiamo al cuore dell’articolo: la recensione!
Note Degustative:
Aspetto: Oro pallido.
Olfatto: Mix fruttato in cui predominano gli agrumi (arance, mandarini, pompelmo e limone) ma non manca una leggera albicocca. Accanto a questo lato piuttosto dolce e fresco, si accompagnano note “sporche” derivanti dalla torba, ben innestata e poderosa, che rilascia fumo e tracce di catrame. Aroma molto intenso, insomma! Dopo alcuni minuti, succulento bacon arrostito.
Compare, di sfondo, una leggera vaniglia, accanto a del miele.
Evoluzione piuttosto semplice che, tuttavia, ricorda molto un whisky di Islay più che uno speysider.
Palato: Di corpo pieno e piuttosto secco, con notevole tabacco, legno bruciato, spezie del legno tra cui abbonda il pepe nero. Ritorna il lato fruttato che tuttavia fatica a farsi spazio dietro la coltre torbata: principalmente mele ma anche albicocca. Limone quanto basta.
Anche qui, piuttosto semplice ma gradevole.
Finale: Mediamente lungo di fumo, tabacco, pepe nero, limone.
Un malto gradevole, di non elevata complessità ma non per questo da obliare. Avrei gradito una minore astringenza al palato e un finale più sostenuto. Preferisco di gran lunga il classico 10 anni, vera sorpresa sotto tutti i punti di vista, ma anche questo ha il suo perché.