Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia
Volume alcolico: 56,1%
Prezzo consigliato: 130 euro.
Reperibilità: Bassa, Single Cask di 198 bottiglie rilasciato nel 2014.
Cenni storici e osservazioni personali:
Grazie alla gentilezza del caro Antonio Oliviero, che colgo occasione di salutare, oggi ho l’occasione di provare per voi un Cragganmore 21 y.o. 1993-2014 Chateau Lafite Cadenhead’s, interamente maturato nelle botti che in precedenza hanno contenuto il celebre vino.
Chateau Lafite, di proprietà della grande famiglia Rothschild, è infatti tra i vini più nobili e blasonati al mondo e, probabilmente, il più costoso. Non è raro trovarne alle aste con prezzi da capogiro.
Trovo che i Wine Cask siano sempre interessanti, e Cadenhead’s ci ha sovente mostrato come fare buon uso di botti di questo tipo. Tuttavia, è la prima volta che provo un’espressione che ha impiegato botti di Lafite e la curiosità è naturalmente alta.
Imbottigliato a grado pieno, la tiratura ammonta a 198 bottiglie ed è stata rilasciata nel 2014. Esaurito presso la stragrande maggioranza degli store online, è tuttavia possibile trovarne qualcuno in giro alle aste.
Terminata questa breve presentazione, passo a procedere alla degustazione.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra con venature cremisi.
Olfatto: Dietro una coltre alcolica presente ma non eccessiva (son pur sempre 56 gradi eh), si coglie subito un’eccellente sfumatura di toffee, accanto a dolce e caldo miele, arance mature e un distinto tocco vinoso.
Emerge l’albicocca matura, seguita dalle prugne. L’alcol diviene, a tratti, più invasivo. Urge provare con una leggera diluizione. Il distillato si ammorbidisce, lasciando affiorare una delicata frutta secca, prima un po’ coperta dal generoso tenore alcolico. Infine, leggera fumosità e tracce di fieno appena tagliato.
Complessivamente piuttosto intrigante, fin qui tutto bene!
Palato: In purezza, si presenta secco, speziato e possente: chiodi di garofano, cannella, deciso pepe nero in primis, ma anche un discreto apporto legnoso. Man mano che procede nel palato, si snoda tra svariate note più dolci: ritorna l’arancia, accompagnata da prugne e, in aggiunta all’olfatto, da mele.
Una nota di miele leggero permane sullo sfondo, accanto a una vigorosa frutta secca tostata, incarnata dalle nocciole e dalle noci.
Con acqua, il sentore legnoso si ammorbidisce notevolmente, lasciando maggiore spazio alle componenti appena evidenziate. Nel complesso, diviene infatti più dolce. Il vino non è mai invasivo e sembra anzi ben integrato, fornendo il giusto apporto al whisky. L’aggiunta d’acqua mi sembra indispensabile per apprezzarlo al meglio.
Finale: Piuttosto lungo, speziato, senza tuttavia dimenticare una vivace albicocca e quella patina di miele già ravvisata prima.
Le maturazioni in botti di Vino non sono mai semplici: c’è sempre il rischio che il prodotto d’uva prevarichi sul malto o che l’influenza non sia così rilevante. In questo caso, l’integrazione mi sembra ben riuscita, realizzando un prodotto piacevole e assolutamente in linea con ciò che Cadenhead’s è capace di realizzare, pur non rasentando l’eccellenza, come in altri casi è capitato.
Per goderne appieno, si raccomanda una diluizione.
Grazie ancora ad Antonio per il generoso campione!