Informazioni:
Tipologia: Single Grain Scotch Whisky.
Provenienza: Highlands – Scozia.
Volume alcolico: 42,5%
Prezzo consigliato: 350 euro.
Reperibilità: Molto bassa, Single Cask di 252 bottiglie.
Cenni storici e osservazioni personali:
Introduciamo un’altra distilleria a quelle già presenti: Invergordon.
Sita nelle Highlands e molto vicina alla Dalmore, fu fondata nel 1959 e iniziò a produrre Grain Whisky nel 1961. Nel giro di pochi anni furono aggiunti altri due alambicchi e un quarto alambicco Coffey fu aggiunto nel 1978. La produzione annua complessiva fu stimata intorno ai 40 milioni di litri.
Nel 1965, si pensò di affiancarvi una distilleria di malto: Ben Wyvis. Essa fu costruita nel complesso di Invergordon, vantando 2 alambicchi pot stills, e produsse whisky non torbato fino alla chiusura avvenuta nel 1977.
Gli alambicchi di Ben Wyvis oggi sono installati nella distilleria Glengyle, patria del malto Kilkerran.
Invergordon è l’unica distilleria di grain whisky delle Highlands e vanta tuttora un grande complesso industriale, non accessibile al pubblico. Oggi è parte del gruppo White & Mackay.
Nota principalmente per i suoi Single Grain, alcuni dei quali dal lunghissimo invecchiamento, è presente sul mercato con una serie di imbottigliamenti indipendenti.
Oggi parleremo dell’Invergordon 50 y.o. 1964-2014 Hunter Laing, Single Grain ottenuto dal Cask #11047 in 252 bottiglie e imbottigliato dall’ottimo indipendente Hunter Laing, di cui ebbi già modo di apprezzare il “giovane” Port Dundas 25 y.o. e il più “anziano” North British 52 y.o.!
Hunter Laing, nella propria gamma Sovereign, ha infatti inserito dei Single Grain di eccezione, tutti ben espressivi dello stile della distilleria di origine.
Completiamo quindi il terzetto di sample che ho a disposizione, con la disamina odierna!
Note Degustative:
Aspetto: Oro antico.
Olfatto: Colpisce per una profonda dolcezza, caratterizzata da una miscela setosa di cereali, decisa ma delicata vaniglia, note di zucchero a velo e dolce natalizio.
Continua, poi, con una bellissima nota di zucchero di canna del demerara, accanto a un elegante nota di Sherry Oloroso. Cioccolato al latte molto marcato, a tratti cioccolato bianco.
Leggerissima nota speziata e foglie di tabacco.
Sontuosissimo, ricorda a tratti più un brandy che un whisky per le somiglianze olfattive.
Palato: Di corpo medio, mantiene anche qui un tratto simil-brandy con note vinose che si snodano in una vasta gamma di sapori: prugne, datteri e fichi in primis, poi vaniglia, un tocco di cannella e ancora zucchero di canna del demerara. Muta poi con note di Gran Marnier e cocco maturo. Ancora cioccolato al latte, in misura più mitigata che all’olfatto.
La cosa sorprendente è che, dopo 50 anni, mostri una piacevolissima vitalità.
Decisamente sensuale anche al palato benché brilli maggiormente in sede olfattiva. Resta comunque un Single Grain di altissimo livello.
Finale: Mediamente lungo, con datteri secchi, mix di spezie (cannella, vaniglia, puntina di curcuma), foglie di tabacco.
Un altro eccellente Single Grain, la conclusione non poteva essere diversa. Con uno splendido tratto vinoso che, in un blind tasting, farebbe quasi pensare a un brandy, conserva tuttavia le caratteristiche proprie di un grain whisky di livello, risultando davvero elegantissimo e setoso.
Bel modo di celebrare il 29 febbraio, no?