Informazioni:
Tipologia: Bourbon
Provenienza: Kentucky – U.S.A.
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: Variabile, disponibile in varie aste.
Reperibilità: Bassa, imbottigliamento anni ’70.
Cenni storici e osservazioni personali:
Oggi, grazie a un caro amico, ho la possibilità di esaminare per voi un Bourbon prodotto negli anni ’70: Old Crow 5 y.o. Traveller Fifth.
Prima di addentrarci sul prodotto, credo sia doveroso fare qualche breve cenno sulla storia di questo marchio, decisamente antico.
La sua origine è imputabile a James C.Crow, immigrante scozzese, che iniziò a distillare nel 1830 quello che poi sarebbe divenuto uno dei più antichi marchi di bourbon. Il whiskey di James era inzialmente denominato “Crow”, per poi divenire “Old Crow” in seguito al processo di invecchiamento.
Considerato abile distillatore, ideò la formula per la distillazione di questo bourbon che, a quanto pare, è andata perduta con la sua morte nel 1856 mentre i nuovi proprietari, W.A. Gaines and Company, continuarono la produzione dichiarando di impiegare la ricetta originale ma, in base a quanto è noto, in realtà il whiskey prodotto aveva un carattere differente.
Singolare infatti fu un aneddoto che riguardò il Senatore del Kentucky Blackburn, in corsa per un secondo mandato: pare che l’idea di offrire agli elettori dosi generose dell’originale “Old Crow” fu uno dei principali motivi della sua rielezione! Bourbon pertanto molto apprezzato dal pubblico statunitense.
Ah, a James C. Crow è generalmente attribuito il perfezionamento del processo sour mash, impiegato per la produzione del Bourbon. Tuttavia, questa credenza non è supportata da alcun documento ufficiale.
Negli anni, Old Crow divenne il Bourbon più venduto negli Stati Uniti, salvo poi attraversare un lento ed inesorabile declino.
Ad oggi, tuttavia, benchè la distilleria originale sia stata smantellata e versi in uno stato di abbandono (si vocifera di una sua riapertura…), il marchio è detenuto dal colosso Beam Suntory che ne continua la commercializzazione.
La produzione avviene presso Jim Beam ed è prodotto come Bourbon giovane e dal costo contenuto.
Segnalo, infine, come piccola curiosità storica, che grandi estimatori dell’originale Old Crow furono il celebre scrittore Mark Twain e il 18esimo Presidente degli Stati Uniti Ulysses S. Grant. Inoltre, anche il Generale Confederato Jubal Early pare fosse un grande amante di questo bourbon. Insomma, una passione che trascendeva persino le forti ragioni che spinsero alla Guerra di Secessione Americana.
Per quanto concerne quest’imbottigliamento, esso risale agli anni ’70, quando la produzione non era ancora controllata da Beam Suntory e pertanto è frutto della distilleria originale.
La forma della bottiglia è piuttosto singolare il nome “Fifth” deriva dal fatto che contiene un quinto di un gallone. (l’equivalente di 75 cl). Peraltro, l’imbottigliamento che ho avuto il piacere di provare, non è la versione importata in Italia ma, bensì, quella commercializzata nei duty free degli Stati Uniti.
L’ invecchiamento è di 5 anni. In verità? Sono sempre curioso quando mi si offre l’opportunità di provare espressioni ormai estinte e pertanto ho accolto piacevolmente l’invito del mio amico a provare questo bourbon.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra.
Olfatto: Si presenta molto gradevole, con il tipico sentore di mais che accomuna i bourbon e, tuttavia, non eccessivo come riscontrato in altri prodotti. Compare, quindi, un’inusuale (per molti bourbon) nota di ciliegia matura che si fonde a fiori d’arancio molto accennati. Leggera speziatura chiude il tutto.
Non un capolavoro di complessità, ma decisamente più che onesto.
Palato: Di corpo tra il medio e il leggero, ripropone la dolcezza già riscontrata in sede olfattiva, senza tuttavia essere mai stucchevole ed, anzi, piuttosto elegante. Legno suadente accanto ad agrumi e all’onnipresente mais. Vaniglia stratificata, caramelle mou e zucchero caramellato.
Anche qui, non di grande complessità ma gradevolmente beverino.
Finale: Breve, di vaniglia, mou, qualche spezia e sentore agrumato.
Forse questo Old Crow non sarà memorabile ma, in tutta sincerità, l’ho trovato piacevole.
Il finale è purtroppo evanescente e questo tratto tende a penalizzarlo molto nella valutazione complessiva.
Tuttavia, il lato olfattivo presenta note inusuali per i bourbon moderni e, complessivamente, risulta molto beverino.
Non un classico, ma molto più intrigante di diversi bourbon moderni, senz’anima e figli della massiccia industrializzazione delle distillerie.