Informazioni:
Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky.
Provenienza: Highlands – Scozia.
Volume alcolico: 55,5%
Prezzo consigliato: 500 euro.
Reperibilità: Bassa, 228 bottiglie prodotte dal Cask 66.
Cenni storici e osservazioni personali:
Mi scuso per l’assenza di questi giorni ma sono stato in terra Russa, come molti di voi avranno potuto notare dalle foto pubblicate in assenza di recensioni.
Per rimediare, oggi parleremo di un Dalmore 25 y.o. 1990-2015 Silver Seal, appartenente agli ultimi rilasci dell’etichetta modenese conosciuta a livello mondiale. (In attesa degli imminenti imbottigliamenti del 2016…).
Della distilleria Dalmore ho già parlato diffusamente nella recensione del 15 y.o. ufficiale e pertanto eviterò di tediarvi oltre. 🙂
Indubbiamente, i Dalmore indipendenti sono abbastanza ricercati, dal momento che la distilleria offre, a mio avviso, uno stile decisamente suadente ed elegante.
Gli imbottigliamenti ufficiali, in alcune particolari edizioni, costano cifre indicibili ma penso che questo molti di voi lo sapranno già…
Passiamo quindi al vivo della recensione.
Qualche piccolo dettaglio: quest’imbottigliamento appartiene alla Wildlife Series, che su ogni confezione ritrae un differente esponente della fauna selvaggia.
Diversi imbottigliamenti di questa serie sono già stati esaminati, come i due Highland Park 23 y.o. e 30 y.o., il Benrinnes e il Tobermory.
Sarà pure il caso di finirli tutti, no?
Note Degustative:
Aspetto: Oro con riflesso paglierino.
Olfatto: Si coglie fin da subito una nota molto elegante di cera, mista ad albicocche mature e tracce di banana.
Continua con un sentore di antica libreria umida e pergamena, decisamente inusuale.
Senza aggiunta di acqua, l’alool è inizialmente piuttosto coprente. Basta attendere tuttavia qualche minuto affinchè l’ossigenazione lo abbassi a livelli accettabili. Mai dimenticare di avere pazienza con gli invecchiamenti elevati!
Si propone una piacevole nota di zucchero a velo e crema pasticcera che aggiunge dolcezza complessiva ad un olfatto molto carezzevole ma non sublime. Intendiamoci, comunque superiore alla media.Con aggiunta di acqua, il sentore alcolico sfuma del tutto, e l’olfatto lascia emergere anche un sentore di prato appena tagliato e mandarino in fiore!
Palato: Imbocco secco e speziato, con vibrante legno di sandalo, pepe nero che poi lascia il campo al più delicato pepe verde, vivida nota di tabacco da pipa e deciso cuoio lavorato.
Un guizzo di noce moscata accanto ad una puntina balsamica di rabarbaro.
Caldo burro e ritorno, sfumato, della crema pasticcera. Frutta secca tostata, principalmente nocciole. Leggerissima nota fumosa.
Con acqua, la nota tannica e speziata permane, ma si ingentilisce. Il tabacco diviene aromatizzato al miele.
Complessivamente, un buon palato!
Finale: Mediamente lungo, tabacco, pepe, legno e nocciole tostate.
Un buon imbottigliamento che non deluderà gli amanti di uno stile più secco ed austero. Elegante come dovrebbe essere un Dalmore, non mi ha tuttavia colpito troppo all’olfatto, mentre al palato regala maggiori emozioni.
Sarà che Max ci ha abituati troppo bene…resta comunque un whisky superiore alla media.