Informazioni:
Tipologia: Island Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Arran – Scozia.
Volume alcolico: 56,4%
Prezzo consigliato: 220 euro.
Reperibilità: Bassa, tiratura di 8700 bottiglie.
Cenni storici e osservazioni personali:
Come promesso giorni addietro, è tempo di inserire un’altra distilleria finora mancante su queste pagine: Arran Distillery!
La distilleria di Arran è sita sull’omonima isola scozzese, nel centro di Lochranza. La decisione di aprirla avvenne nel 1994, ad opera di Harold Currie, ex-direttore presso Chivas Brothers Ltd ma l’apertura avvenne solo nel 1995 a causa dello stop dei lavori per un motivo alquanto singolare: nei pressi del sito scelto per la costruzione, due aquile reali fecero il proprio nido. Essendo le aquile reali una specie protetta, la costruzione fu momentaneamente interrotta. Piccola nota: sull’emblema della distilleria è possibile notare anche le suddette aquile :).
Ad ogni modo, è opportuno sapere che un tempo, su Arran, esistevano oltre 50 distillerie illegali, i cui distillatori si celavano argutamente dagli esattori. Oggi, esiste solo la distilleria Arran, perfettamente legale :).
Il range produttivo è piuttosto variegato e comprende, nel core, un 10 anni, un 12, un 14 e un 18.
Oltre ai suddetti whisky, la distilleria produce anche una nutrita selezione di NAS in finish diversi, dal Sauternes al Porto, passando per l’Amarone.
Inoltre, il Machir Moor e diverse limited release.
Oggi, per il nostro primo Arran su queste pagine, ho scelto un imbottigliamento recentissimo e appartenente alle release limitate che vi ho accennato: Arran “The Illicit Stills” Smugglers’ Series Volume I, un No Age Statament a grado pieno composto da una miscela di malti piuttosto peculiari.
In questo whisky è infatti presente malto non torbato invecchiato in Port pipes da 600 litri, malto non torbato invecchiato in Sherry hogshead da 250 litri, malto non torbato invecchiato in Bourbon Barrel da 200 litri, malto torbato a 50 ppm invecchiato in Bourbon Barrel da 200 litri e malto torbato a 14 ppm invecchiato in Bourbon Barrel da 200 litri.
Insomma, un’interessante miscela, almeno sulla carta! È opportuno l’assaggio per testarne il valore!
Ah, piccola nota conclusiva: il package è estremamente gradevole (come è possibile vedere in foto) e ciò ha contribuito a rendere questo imbottigliamento facile preda dei collezionisti di tutto il mondo. La tiratura è di 8700 bottiglie ed è stato rilasciato a fine settembre, tuttavia è già raro da trovare. Quest’espressione è la prima di una serie che si presume sarà composta da tre imbottigliamenti.
Ringrazio il carissimo Maurizio Cagnolati di Beija-Flor, importatore esclusivo di Arran per l’Italia, per il gentile campione!
Note Degustative:
Aspetto: Oro pieno.
Olfatto: Provandolo dapprima in purezza, si coglie un profondo aroma floreale ed agrumato con fiori di pesco, mandarini maturi, arance rosse e rose appena accennate.
Il tutto è raccolto in una torba che parte inizialmente gentile ma, con il passare dei minuti, si amplifica in potenza e persistenza risultando tuttavia sempre elegante. Tabacco da sigaro, in primis, camino spento poi…
Compare, nel tempo, un tocco medicinale da vecchi Laphroaig o Ardbeg. Piacevole!
Infine, un gradevole lato balsamico di mentolo e foglie di eucalipto.
Aggiungendo qualche goccia d’acqua diviene ulteriormente medicinale, e il lato fruttato esplode sempre più.
Un buon olfatto, non eccelso, ma decisamente piacevole.
Palato: Imbocco decisamente potente, con spezie del legno, punta di rabarbaro e una torba che ricorda non poco quella di un Lagavulin a causa della dolcezza di fondo, molto da ex-sherry. Intendiamoci, è una dolcezza “mitigata”, non è assolutamente un whisky ruffiano, indi l’esempio del Lagavulin. La torba, a tratti, sembra potente come quella di un Ardbeg ma permane delicata come quella di Lagavulin. Spero di essermi spiegato bene e scusatemi per la prolissità.
Il lato balsamico continua, con mentolo (effetto pastiglie Valda), eucalipto (halls nere) e foglie di tè nero.
Si coglie un buon burro caldo e ritorna il lato fruttato ravvisato all’olfatto con gli agrumi a farla da padrone a cui si abbinano elegantemente le pere.
Vi dirò: un buon whisky!
Con acqua: torba da finish in sherry, si avvicina ancora di più a un Lagavulin, pur mantenendo il suo carattere autonomo e distintivo.
Lato fruttato che si enfatizza, torta agli agrumi.
Finale: Mediamente lungo, di torba gentile, spezie, agrumi.
Che dire, in tutta onestà, di questo primo Arran recensito sul sito? Non è un capolavoro ma è un whisky decisamente buono con un palato che domina sulle altre caratteristiche. Olfatto e finale restano comunque gradevoli e superiori alla media. Indi, credo sia giusto premiarlo con un voto più che dignitoso! Un finale più deciso e un olfatto più complesso mi avrebbero consentito di spingermi oltre ma resta assolutamente valido!