Informazioni:
Tipologia: Single Grain Scotch Whisky
Provenienza: Edimburgo – Scozia
Volume alcolico: 40,8%
Prezzo consigliato: 350 euro.
Reperibilità: Bassa, Single Cask di 155 bottiglie ottenuto dalla botte #HL10883
Cenni storici e osservazioni personali:
North British è un’enorme distilleria di Grain Whisky sita ad Edimburgo. Fondata nel 1885, è ancora attiva oggi, vantando una capacità produttiva di 64 milioni di litri che vengono impiegati ampiamente nel blending, dal Johnnie Walker Black Label al J&B Rare, passando per Cutty Sark e Famous Grouse. Tuttavia, esistono anche antichi Single Cask. È notorio infatti che i Single Grain acquistino carattere e spessore dopo un certo lasso di anni, con mirabili invecchiamenti che arrivano anche a 50-60 anni. È il caso del North British 52 y.o. 1962-2014 The Sovereign, appartenente all’omonima serie di Single Grain realizzati dall’indipendente Hunter Laing.
North British, lo ricordo, è proprietà condivisa da Diageo e il Gruppo Edington.
Questo Single Grain è al momento l’espressione più antica mai provata su queste pagine. Il più maturo single malt invece recensito, lo ricordo, è l’ottimo Glenfarclas 40 y.o. imbottigliato da Silver Seal qualche anno addietro.
Ho gradito molto il “giovane” Port Dundas 25 y.o. appartenente alla medesima tipologia e allo stesso range produttivo.
Spero di riprovare intriganti emozioni anche in questo over 50 y.o.! Peraltro, non capita certo tutti i giorni di provare imbottigliamenti così maturi. Ah, sottolineo che è a grado pieno (dopo 52 anni non è insolito che la gradazione naturale scenda di molto), non è stato sottoposto a filtrazione a freddo e non ha avuto aggiunta di coloranti.
Colgo l’occasione per ringraziare Scott Laing e Matteo Zampini per il gentile campione.
Proviamolo!
Note Degustative:
Aspetto: Ambra.
Olfatto: Morbida vaniglia si intreccia ad un armonico sentore di cereali e caramella toffee. Compare un setoso lato fruttato, di pesche gialle e albicocche che aggiunge eleganza all’olfatto già intrigante. Questo lato molto dolce è bilanciato da una nota speziata di cardamomo e, ancora, da polvere da sparo (quella che si percepisce dopo uno spettacolo pirotecnico, per intenderci). Complessivamente molto piacevole, anche se più chiuso e meno fresco rispetto al più giovane Port Dundas di qualche giorno fa.
Palato: Piuttosto dolce e speziato, con vaniglia e cannella ma anche una buona dose di pepe nero. Ancora, caramelle toffee e burro denso. Lato fruttato a base di pesche e melone cantalupo. Sentore legnoso percepibile ma non eccessivo, ed è un bene nonostante l’elevatissimo invecchiamento. Struttura complessivamente piacevole ed armonica, corpo medio.
Finale: Medio, di burro, vaniglia, frutta gialla e pepe nero. Puntina di cocco.
Un altro ottimo Single Grain realizzato da Hunter Laing. Non assurge alle vette di piacere elargite dal più giovane Port Dundas, il quale sprizza maggiore vitalità, ma è comunque un prodotto molto ben strutturato e, direi, avvolgente.
Messo in botte in un periodo fervido di cambiamenti e anche piuttosto cruento, con eventi che spaziano dall’assassinio di Kennedy alle proteste per i diritti civili, assaporarlo è come aprire una porta su quei tempi ormai lontani ma vividi nella mente di ognuno di noi. Risponde al tumulto di quegli anni con una placida serenità.
Complimenti, Hunter Laing!
Grazie per la recensione, da provare assolutamente insieme al Port Dundas!
Grazie a lei per il gentile commento! Il Port Dundas l’ho gradito maggiormente, ne ho fortunatamente una bottiglia! Spero tornerà a trovarmi!