Informazioni:
Tipologia: Demerara Rum
Provenienza: Contea del Demerara – Guyana Britannica
Volume alcolico: 59,7%
Prezzo consigliato: 140 euro.
Reperibilità: Bassa, 1404 bottiglie prodotte da uno stock di 4 botti.
Cenni storici e osservazioni personali:
I Demerara di Velier sono spesso estremamente particolareggiati, le loro release variano di anno in anno regalandoci spesso imbottigliamenti sublimi.
Finora, nessun Demerara di Velier dallo Skeldon 1975 al Port Mourant 1993 Full Proof, passando per il recentissimo Diamond and Port Mourant 1995, mi ha deluso. Anzi, sono tra i migliori Rum che ho avuto il piacere di assaporare.
L’imbottigliamento odierno appartiene anch’esso agli ultimi rilasci dell’azienda genovese capitanata da Luca Gargano.
Si tratta di un Uitvlugt 17 y.o. 1997-2014, imbottigliato a grado pieno in sole 1404 bottiglie. Giusto cinque botti, insomma.
Uscito sul mercato poco più di un anno fa, è già di difficile reperibilità ma ancora in commercio.
I rum ricavati dall’alambicco Uitvlugt sono piuttosto rari ma, grazie a Silver Seal e a Velier, ogni tanto qualcuno viene rilasciato.
Passo quindi alla disamina di questo “nuovo” Uitvlugt, sperando che si attesti sul medesimo livello qualitativo a cui ci ha abituato velier.
Da sottolineare che questo Rum è maturato interamente ai tropici, non ha subito alcuna aggiunta di additivi ed è, come ho già evidenziato prima, a grado pieno.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra con riflessi ramati.
Olfatto: Svariate frequenze olfattive si intrecciano e si fondono nel corso del tasting: da un lato emerge una vibrante albicocca che si fonde a marmellata di frutti rossi ed a un lato agrumato di arancia candita.
Parallelamente, si sviluppano il cioccolato bianco, le mele cotte e una puntina di caffè. Lo strato successivo lascia emergere delicata vaniglia, accanto a un guizzo di caramello ed elegante zucchero di canna.
Presente, infine, un lato erbaceo di tè nero accanto a spezie quali il cardamomo, la cannella e la noce moscata.
Molto complesso, estremamente raffinato e piacevole.
Palato: Molto caldo e pieno. Compare fin da subito l’intenso aroma di caffè espresso, accanto a molte spezie già ravvisate in fase olfattiva. Qui predominano maggiormente la noce moscata e il cardamomo, ma è presente anche un lato balsamico di rabarbaro. Spezie del legno molto sfumate, particolarmente sandalo.
Distinta ma leggera nota “cerosa”, spesso ravvisata in molti rum del Demerara.
Da sottolineare che l’elevata gradazione non è invasiva e non percepibile.
Compare, quindi, una nota fruttata in cui l’albicocca tende a sovrastare il resto della frutta presente ma, tuttavia, ugualmente percepibile: largo quindi ad arancia e lamponi! Infine, cioccolato bianco e burro denso.
Anche al palato, molto sontuoso!
Finale: Mediamente lungo, il caffè si innesta al cioccolato bianco ed ai frutti rossi.
Un altro eccellente imbottigliamento di Velier e validissima espressione della distillazione di Rum dall’alambicco Uitvlugt. Avrei gradito un finale leggermente più lungo ma resta un signor Rum, senza alcun dubbio!
Ciao,
riflettevo sulle recensioni (tue e di altri), mettendomi nei panni di chi vorrebbe avvicinarsi con spirito serio e avventuroso al mondo dei distillati (leggi no vodka o Zacapa).
Ovviamente le tue (e di diversi altri) imparziali descrizioni sono impeccabili , ma se volessi avvalermi di una recensione per scegliere un distillato penserei:
caffè e frutti rossi… è bene o è male? Nella vita nessuno penserebbe a mescolarli! Vaniglia, cardamomo e cera d’api stanno bene insieme?
Stanza appena verniciata (ricordo, se non sbaglio, che è in una tua recensione) è positivo o negativo?
Insomma: come si può aiutare un “non addetto ai lavori” a tradurre una recensione in termini più pratici?
A presto
Ciao,
è ovvio che ognuno di noi abbia un palato di diverso e che, infine, a ciascuno di noi compete il giudizio finale su ogni distillato provato.
I sentori che descrivo sono quelli che percepisco durante l’assaggio e servono per rendere l’idea di cosa si sta affrontando.
Purtroppo, termini alternativi non sono possibili. Io cerco, anzi, di rendere quanto più facile la comprensione da parte del lettore, enumerando sentori piuttosto noti. E’ ovvio che in un prodotto di livello, tali caratteristiche sono spesso fuse e non costiuiscono elementi seperati.
Nella recensione, vengono descritti in modo analitico, ma devi immaginare il distillato come un unicum in cui tali caratteristiche si fondono e si completano a vicenda.
Se resti colpito da un prodotto, quale ad esempio l’Uitvlugt all’esame di questa recensione, l’unico modo per sapere se ti piace o meno è orientarti in base al tuo gusto e decidere.
Il “supporto” recensivo può coadiuvare la tua scelta se ravvisi, nelle parole mie o di altri, elementi che potenzialmente possono intrigarti in un distillato.
Nei rum del Demerara, ad esempio, la nota di cera d’api nell’olfatto è un tratto molto comune, ma non necessariamente presente. Per me, aggiunge una notevole eleganza, ma non deve necessariamente essere vero anche per te.
Nessuno di noi, o almeno io, ha la pretesa di essere il “Verbum Incarnatum”. Racconto le mie impressioni sperando possano essere d’aiuto anche ai lettori.
Ovviamente, ravvisare particolari sentori, è una cosa che viene naturale con la pratica e l’esperienza. Ti sconsiglio di avvicinarti a distillati troppo complessi senza avere prima provato prodotti più basilari.
Per qualsiasi cosa, non esitare a contattarmi.
Un caro saluto!
Ciao Giuseppe complimenti per le tue note in cui spesso mi ritrovo completamente. Piccola nota, dello Skeldon esistono il 1973 e 1978, purtroppo nessun 1975 🙂
Non hai trovato anche una nota di cocco in questo Uitvlugt decisamente più marcata che nel suo fratellino del 1996 nonché nei vecchietti 88 e 90?
Ciao Pietro, in primo luogo grazie per i complimenti e per essere uno dei miei lettori. Grazie per la segnalazione dell’errore: ero a conoscenza che le due annate fossero 1973 e 1978, non mi ero accorto di aver riportato male l’anno. Provvedo immediatamente alla correzione 🙂 Per quanto concerne il cocco, non ricordo di averlo notato, ma è anche vero che disponevo solo di un campione. Mi piacerebbe riprovarlo, se mi capita ti farò senz’altro sapere 🙂 Grazie ancora per il tuo gentile commento! A presto.