Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Islay – Scozia
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: 1600-2000 euro.
Reperibilità: Molto rara, imbottigliamento del 1979.
Cenni storici e osservazioni personali:
Finalmente torno a scrivere, con una recensione che meditavo di pubblicare da diversi giorni. Ho oggi l’onore di parlarvi del Bowmore Bicentenary 1979 NAS, un whisky celebrativo realizzato per il duecentesimo anniversario di Bowmore, fondata nel 1779.
Questo whisky è appunto un No Age Statement,ma esistono altre versioni che riportano l’annata 1964 e un’espressione, ugualmente apprezzata, in bottiglia quadrata.
Nonostante non sia un vintage dichiarato, contiene whisky di 10 annate differenti, distillati negli anni ’50 e ’60,ed è stato interamente maturato in botti ex-sherry.
Un autentico pezzo di storia, considerato in modo unanime come il miglior Bowmore di sempre, accanto alla prima edizione del Black Bowmore che, tuttavia, ha un costo ben più elevato.
Devo la possibilità di provare questo imbottigliamento alla gentilezza di Angelo Corbetta e dei ragazzi di WhiskyFacile, che hanno “tirato il collo” alla bottiglia nel corso del tasting “Top del Sogno” di cui ho già provveduto ad esaminare le altre espressioni.
Ho serbato questo per ultimo… e ora non posso che cedere alla tentazione!
Note Degustative:
Aspetto: Ambra con riflessi di oro brunito.
Olfatto: Profonda presenza di frutti rossi, di ogni tipo ed ogni tempo: more, ribes, fragole, lamponi…tutti amalgamati in un sontuosissimo risultato. Dietro questo aspetto profondamente sherried, compare altra frutta matura come fichi d’india ma anche melone cantalupo. Ancora, dolce velo di ananas. Etereo substrato di miele accompagna il complesso dei sentori fruttati.
Questo malto magico non termina di regalare sorprese: torba leggerissima, credo la più raffinata mai ravvisata finora, con innesti vegetali ed erbacei di fiori di campo e camomilla, in perfetto stile Bowmore ma qui più delineata.
Delicata nota di cera d’api, che successivamente si fonde a sentori agrumati di arancia e limone. Punta di chinotto accanto a una nota mentolata.
Inesauribile ondata di sensazioni: riprende a travolgere con un mango maturo e frutto della passione. Ah, non c’è alcuna traccia di alcool!
S-T-U-P-E-N-D-O ma estremamente complesso da descrivere: tutti questi aromi si intrecciano e si fondono, scompaiono per poi apparire in un maestoso riverbero.
Palato: Il lato fruttato, rispetto al palato, si offusca momentaneamente per lasciare il posto a uno costiero, con brezza marina notevole accanto a una decisa nota di pepe bianco.
La gradazione sembra ben più elevata, con un corpo pieno e deciso che non avrei intuito dal delicatissimo ma oltremodo complesso olfatto.
Torba che perdura nella sua maestosa eleganza: sottile, quasi eterea, ma splendidamente integrata.
Questo malto bifronte non si esaurisce nella sua isolanità: ritorna parallelamente il lato fruttato, con decisa prevalenza di more e ribes, ma anche prugne secche.
Ottimo tabacco alla vaniglia, intrecciato a un guizzo di mango.
Ritorna la nota erbacea già ravvisata in fase olfattiva, qui ulteriormente delineata con rose e violette.
Anche qui, grande complessità e stratificazione. Veramente difficile trasporre a parole le sensazioni evocate da questo malto.
Finale: Lungo e maestoso: frutta fresca tropicale, nota iodata, more, pepe bianco e cioccolato al latte perdurano su un substrato torbato e lievemente affumicato.
Questo Bowmore Bicentenary è uno dei migliori malti che mi sia mai capitato di degustare.
Splendido sotto ogni punto di vista, malto completo e quasi perfetto. Nonostante il palato e il finale siano ugualmente ottimi, l’olfatto è la parte che mi ha regalato maggiori emozioni.
Un must da aprire, non da collezionare. Vi perdereste la commozione evocata dall’assaggio di un superbo capolavoro.
Non c’è altro da dire, se non esternare i complimenti più sinceri ai distillatori di allora! GRAZIE!
Grazie mille per la più che dettagliata descrizione della tua degustazione. Pare quasi di poter condividere l’esperienza. Sono un felice possessore della suddetta bottiglia ancora chiusa in cassa di legno, ma non ho mai osato decidermi ad aprirla, la custodisco con reverenziale timore…
saluti
Enrico
Salve Enrico,
sono io a dover ringraziare te per le belle parole e per l’apprezzamento della mia modesta recensione. Eccelso imbottigliamento, prima o poi aprila e non te ne pentirai!
Un caro saluto!