Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia
Volume alcolico: 52,4%
Prezzo consigliato: 350 euro
Reperibilità: Bassa, 2700 bottiglie prodotte. Ancora disponibile da Aquavitae.
Cenni storici e osservazioni personali:
Strathmill è una delle tre distillerie presenti nell’area della cittadina di Keith, accanto a Strathisla e Glen Keith. Differentemente dalle altre due, tuttavia, non è di proprietà di Chivas Brothers Ltd. (a sua volta facente parte del colosso Pernod Ricard) ma è posseduta da Diageo che la impiega principalmente per la produzione di vari blends, come il famoso J&B.
Originariamente, il sito ospitava un mulino costruito da A.G. Johnstone sotto il nome di Strathisla Mills nel 1823. In seguito al boom dell’industria del whisky, avvenuto tra il 1890 e il 1899, fu convertito in una distilleria nel 1891. In quel periodo, a causa dell’alta domanda di whisky, furono costruite oltre 30 distillerie nell’area.
Nel 1985, i produttori di gin W. & A. Gilbey comprarono la distilleria e ne cambiarono il nome da Glenisla-Glenlivet a quello attuale di Strathmill, che si pronuncia come si scrive.
Strathmill è composto dall’unione della parola gaelica “Strath” che significa “Valle bassa, poco profonda” e la parola Mill, in omaggio al suo precedente uso (mulino).
Attualmente ancora operativa, vanta una capacità produttiva di 1.800.000 litri di alcool annui.
Tuttavia, i rilasci di Single Malt sono piuttosto rari.
Ho accolto quindi con favore l’idea di Diageo di inserire questo Strathmill 25 y.o. 1988-2014 nella serie delle Special Release dell’ultimo anno.
Prodotto in tiratura molto limitata, 2700 bottiglie, è un Cask Strength maturato in botti ex-bourbon. Vedendolo in degustazione presso lo stand Diageo all’ultimo Spirit of Scotland, ho colto l’occasione per prenderne un campione da esaminare per voi.
Piccola nota sul package, molto curato.
Note Degustative:
Aspetto: Oro pallido
Olfatto: Molto “maltoso”, con note di fette biscottate, fiocchi d’avena e popcorn avvolti da un leggero velo di caramello. Vaniglia a sprazzi, molto piacevole, accanto ad una nota balsamica inizialmente sopita ma che si espande nel tempo: eucalipto, principalmente, ma anche una puntina di mentolo. Si evince anche un lato gradevole di cappuccino.
Leggera punta di miele a coronare il tutto. Con aggiunta d’acqua, emerge un lato fruttato, succo d’arancia.
Palato: Piuttosto morbido, con ritorno prorompente dei cereali, stile barrette ma anche cornflakes e, ancora, popcorn caramellati. Non manca un velo di miele, molto piacevole. Nonostante l’elevata gradazione, ha un corpo gentile.
Si ripropone la nota di cappuccino, anzi forse Ovomaltina. Il lato fruttato è tenuamente presente ma, con l’aggiunta di acqua, si riverbera maggiormente sul complesso, con un risultato decisamente gradevole. Amalgamata al tutto, qualche spezia, particolarmente noce moscata con un pizzico di cannella.
Ritorna, dulcis in fundo, la nota balsamica di eucalipto evidenziata all’olfatto.
Finale: Mediamente lungo, con la predominanza del lato maltato e del cappuccino.
Un whisky singolare, forse quello con il lato “malted” più evidente tra quelli che ho finora provato. Molto armonico tra olfatto, palato e finale, si attesta su un livello piuttosto alto, pur non assurgendo a vette di eccellenza.