Informazioni:
Tipologia: Island Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Skye – Scozia
Volume alcolico: 40%
Prezzo consigliato: 1400 euro
Reperibilità: Molto bassa, disponibile presso alcune enoteche online.
Cenni storici e osservazioni personali:
Ho finalmente l’occasione di assaggiare un whisky il cui sample era riposto gelosamente dallo scorso Novembre: Talisker 35 y.o. 1947-1982 G&M. Ho già parlato molto di Talisker, ma credo che qualche parola sull’imbottigliatore, Gordon & MacPhail, sia doverosa prima di procedere al cuore della recensione.
GM è operativa fin dal 1895 e la sua base operativa è Elgin, nello Speyside. Fu fondata da James Gordon e John Alexander MacPhail, da cui appunto prende il nome.
Azienda molto blasonata, ha all’attivo miriadi di imbottigliamenti che hanno ricevuto plauso unanime da parte degli esperti. Tra i vari, segnalo quelli della recente e purtroppo costosa serie Generations, che annoverano un Mortlach 70 anni, attualmente il più maturo imbottigliamento in commercio. Quando fu rilasciato, fu presentato al Castello di Edimburgo in pompa magna, con tanto di cornamuse…..
Terminato questo breve inciso (ci sarebbe molto altro da dire su G&M, vi consiglio di visitare il loro sito web, molto curato), passiamo a questo imbottigliamento: la distillazione è avvenuta nel lontano 1947, epoca in cui il processo produttivo era sensibilmente diverso da quanto avviene oggi. L’etichetta è quella delle produzioni più vecchie di G&M, con l’aquila dorata, e la sua rarità è ovviamente molto elevata.È possibile trovarla ad un prezzo intorno ai 1400 euro ma, da una rapida ricerca, al momento solo un rivenditore la presenta in listino, peraltro italiano.
Ringrazio fin da ora Giacomo & Jacopo di Whiskyfacile, amici/colleghi che mi hanno consentito di provare questo imbottigliamento dei tempi che furono, grazie ad uno scambio samples avvenuto nel corso dell’ultimo Milano Whisky Festival.
Mi è stato detto che il livello della bottiglia era sensibilmente diminuito e ciò avrebbe potuto influire sulla tenuta del distillato. A quanto pare, tuttavia, fortunatamente questa circostanza non si è verificata. Basta leggere le entusiastiche note dei ragazzi di Milano per capire che la Divinità del Malto è stata benevola…
Passo quindi ora a redigere la mia recensione, con la speranza di essere ugualmente rapito da questo whisky. Non nascondo, infatti, che l’unica distilleria di Skye è tra le mie preferite, generalmente sinonimo di elevata qualità.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra
Olfatto: Nonostante il campione provenga da una bottiglia ormai aperta, decido di lasciargli un po’ di tempo per “respirare”, in omaggio anche all’età e all’epoca in cui fu distillato.
L’attesa sembra essere ben ripagata: dolcissime note di sherry, un amalgama sensuale e penetrante di frutti rossi, principalmente more e ciliegie, gli donano una nota gradevolissima. Ancora, altri sentori tipici di sherry, quali il cioccolato fondente e una leggera presenza di uva passa.
Non si esaurisce qui: come già evidenziato dai Facili, colgo una distinta nota di cera, quasi da Clynelish o da Rum del Demerara, misto a un sentore di libri antichi,che ricorda quello ravvisabile in una biblioteca con testi dei secoli scorsi.
Continua, e ciò è decisamente notevole, con note di prugna secca e una leggera punta di banana.
Compare un leggerissimo sentore fumoso, non evidente come nei Talisker dei nostri tempi, ma comunque presente. Non vi è traccia della tipica nota pepata di Talisker ma, in compenso, è molto raffinato.
Non siamo in presenza di un olfatto “potente” ma anzi molto delicato, complice probabilmente la ridotta gradazione alcolica. Non è necessariamente un male, finora è uno degli olfatti più sensuali che abbia avuto modo di riscontrare in un whisky. Ampiamente promosso!
Palato: Il corpo è purtroppo piuttosto flebile, e ciò è evidente. Leggero, lascia tuttavia emergere note gradevoli e compatte di marmellata di more, ribes, ciliegie e lamponi. Ritorna quindi il gradevole lato fruttato,nonostante in modo ben più fugace che all’ottimo olfatto. Vira successivamente su un lato amarognolo, da amaro alle erbe, per poi tornare in fundis sull’amarena. Presente un leggero lato torbato, assieme a del buon legno, non invasivo. E’ un vero peccato che la gradazione sia così bassa, credo che se fosse stato un grado pieno avrebbe avuto una valorizzazione notevole. E’ comunque un buon whisky, ma non ripresenta la magia del lato olfattivo.
Finale: Piuttosto lungo ma, tuttavia, non intenso: resta torbato, anche se si tratta di una torbatura leggera, con note finali di frutti rossi che, come evidenziato già al palato e all’olfatto, sono onnipresenti.
Un Talisker decisamente particolare, con un olfatto memorabile ma che, tuttavia, ha risentito di una gradazione alcolica non all’altezza per quanto concerne l’aspetto del palato. Il finale è di buon livello e complessivamente siamo di fronte a un imbottigliamento decisamente buono.
E’ una vera emozione poter provare un whisky così antico e proveniente da un imbottigliatore così blasonato.
Ringrazio nuovamente i WhiskyFacile, consigliandovi di leggere anche il loro parere.