Informazioni:
Tipologia: Lowlands Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Lowlands – Scozia
Volume alcolico: 58,7%
Prezzo consigliato: 215 euro
Reperibilità: Bassa, 182 bottiglie prodotte. Ancora disponibile presso Whisky Antique, patron del marchio
Cenni storici e osservazioni personali:
Continuiamo la maratona di recensioni inerenti il whisky per avvicinarci al meglio all’imminente Milano Whisky Festival, e lo facciamo con un malto delle Lowlands: Bladnoch.
La distilleria è stata fondata nel 1817 da John e Thomas McClelland, e rimase nelle mani della famiglia fino al 1930. In quel periodo, la produzione era approssimativamente di 230.000 litri annui.
Attraversò, come tante altre distillerie dell’area, un periodo turbolento nell’ultima decade del diciannovesimo secolo, ma sopravvisse e continuò l’attività. Un blocco produttivo avvenne alla soglia della Seconda Guerra Mondiale e la distilleria restò chiusa fino al 1957.
Ci fu quindi una serie di cambi di proprietà fin quando, nel 1983, non venne acquisita da Bell’s che avviò una decisa modernizzazione con l’introduzione di sistemi informatici. Nel 1987, la stessa Bell’s fu acquisita da United Distillers che continuò la modernizzazione di Bladnoch. Tale processo, portò l’attività produttiva settimanale a circa 36.000 litri, otto volte più che nel 1887.
Tuttavia, avvenne nuovamente la chiusura nel 1993, fin quando, nel 1994, l’irlandese Raymond Armstrong la scoprì e decise di acquistarla. Dopo alcuni anni spesi nella rimessa a nuovo degli impianti, la distilleria riaprì nel 2003 e, ad oggi, la gamma produttiva degli imbottigliamenti ufficiali di nuova gestione è composta da tre 6 y.o. e da un’espressione leggermente torbata.
Sono numerosi, tuttavia, gli imbottigliamenti indipendenti composti da malti distillati durante le precedenti gestioni.
Oggi, parleremo proprio di uno di questi, e precisamente del Bladnoch 21 y.o. 1990-2011 Silver Seal, appartenente alla Sestante Collection. È da un po’ di tempo che, grazie alla gentilezza di Max Righi, ho questo campione. Sarà in linea con i (purtroppo) perduti malti delle Lowlands?
Scopriamolo insieme!
Note Degustative:
Aspetto: Giallo paglierino
Olfatto: Delicato sentore agrumato, di limone fresco, avvolge l’essenza vera di questo whisky, composta da cereali, tracce di pane bianco e molto orzo. Non manca un piacevole sentore di vaniglia, accompagnato da tracce fruttate di pesca gialla e albicocca matura. Aggiungendo acqua, compare un tratto speziato, di noce moscata, e una leggera punta di pepe. Complessivamente, molto fresco e gradevole!
Palato: Sembra strano come descrittore ma, credetemi, avverto tracce di formaggio stagionato a pasta dura, stile Parmigiano Reggiano per intenderci. Accanto a questo sentore atipico, si aggiunge una traccia consistente di liquirizia, ritorna il malto già preannunciato dall’olfatto e compare un bel po’ di frutta secca, tra cui mandorle e noci. Leggera nota di limone. Aggiungendo acqua, l’agrume si accentua e il sentore a base di formaggio si attenua notevolmente. Decisamente particolare. Presente anche una nota piccante a base di pepe nero.
Finale: Mediamente lungo, molto pepato e speziato.
Questo Bladnoch è decisamente un malto particolare: in esso, ho avvertito la presenza di una nota decisamente atipica, come ho avuto modo di asserire nella recensione. Tuttavia, risulta equilibrato e ben integrato. Credo possa essere considerato tra i migliori lowlander che ho avuto finora modo di provare, pur non assurgendo ad elevate vette di complessità. Da provare con e senza acqua per notarne l’evoluzione.