Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia
Volume alcolico: 58,8%
Prezzo consigliato: 160 euro
Reperibilità: Molto bassa, 202 bottiglie prodotte. Ancora disponibile presso alcuni rivenditori online.
Cenni storici e osservazioni personali:
Come promesso, oggi parliamo di un altro Longmorn, dopo la disamina di quello imbottigliato dal Whisky Club Italia. Siamo in presenza di un imbottigliamento simile, per quanto concerne l’età: anche questo è un 21 y.o., ottenuto da Single Cask. Ovviamente, non si tratterà della medesima botte, inoltre questo Longmorn 21 y.o. 1992-2013 Silver Seal è stato imbottigliato, come da tradizione per gli imbottigliamenti dell’etichetta di Max Righi, a grado pieno senza quindi avere alcuna riduzione del volume alcolico.
Longmorn, come ho già ricordato, è una distilleria che mi piace molto, il cui malto confluisce (purtroppo) quasi interamente nel blended whisky Chivas. L’unica espressione ufficiale è costituita infatti da un discreto 16 y.o., già esaminato in precedenza.
Non mi dilungo oltre, avendo già parlato diffusamente di questa distilleria, e passo quindi ad esaminare questa recente espressione, già provata nel corso della Masterclass tenuta da Max allo Spirit of Scotland 2014.
Note Degustative:
Aspetto: Oro Antico
Olfatto: Nonostante l’elevata gradazione, noto con piacere che, almeno all’olfatto, è veramente sommessa. Ciò che si avverte inizialmente è una massiccia nota di vaniglia e di biscotti di pastafrolla, unita ad un delicato sentore di cioccolato (simile a quello ravvisato nell’espressione Whisky Club). Dopo un paio di minuti, emerge anche in questo Longmorn un distinto lato agrumato, di arancia rossa. Tuttavia, presenta caratteri di difformità e sarebbe stato innaturale non aspettarselo dato che ogni botte è una storia a parte: largo quindi a una corposa presenza di albicocche e frutti rossi quali lamponi e fragoline di bosco. Complessivamente, siamo di fronte a un malto molto cremoso e burroso, caratteristica che tende ad accomunare Longmorn.
Palato: L’alcool qui si percepisce maggiormente e questo Longmorn presenta un imbocco secco ma caldo al tempo stesso. Molto burro, vaniglia e un sentore di frutta secca tostata avvolgono il palato nella prima fase dell’assaggio. Oltre a queste caratteristiche, devo dire che siamo in presenza di un whisky molto deciso, con distinte note maltate, di fette biscottate. Anche questa caratteristica è rinvenibile in molti Longmorn e rende decisamente intrigante questo malto. Aggiungendo acqua, il lato tostato si accentua, accanto a un buon legno decisamente intrigante e mai invasivo. Difficile raggiungere equilibrio a questi livelli di gradazione, ma questo Longmorn riesce nell’intento.
Finale: Piuttosto lungo, con elevata concentrazione di frutta secca e note maltate.
Un ottimo Longmorn, che preserva tutte le caratteristiche tipiche della distilleria, pur apportando qualche nota di diversità. Ah, se solo Pernod Ricard prendesse in considerazione l’ipotesi di realizzare un intero core range…
Nel mentre, godiamoci questo indipendente! Ringrazio Max e Betty per il gradito sample!