Come molti di voi sapranno, la scorsa settimana, a Roma si è svolta la seconda edizione di Showrum, Festival Italiano dedicato al mondo del rum, partorito da Leonardo Pinto, già fondatore di Isla de Rum.
Quest’anno, il festival non si è svolto nelle giornate di sabato e domenica ma, bensì, venerdì e sabato. A causa di alcuni impegni pregressi, non ho potuto essere presente nella giornata di venerdì ma unicamente in quella di sabato per una veloce “toccata e fuga” che, tuttavia, è risultata piacevole ed intrigante!
Iniziamo dalla location: il festival si è spostato nella piacevole location del Salone delle Fontane, quartiere EUR. L’enorme palazzo marmoreo, di epoca fascista, ha comodamente ospitato i circa 40 espositori, il doppio di quelli presenti nella precedente edizione, per due giorni intensi all’insegna dell’amato distillato caraibico. La giornata di venerdì,che ha visto la sua chiusura con la Tasting Competition inerente la premiazioni dei migliori rum della manifestazione, con giudici d’eccezione quali Silvano Samaroli, ha beneficiato anche della presenza di interessanti Masterclass con persone del calibro di Luca Gargano di Velier e Vittorio Capovilla dell’omonima azienda. A quanto mi è stato riferito, è stato tutto molto gradevole, inclusa la cocktail competition. L’affluenza è stata molto alta, con grande soddisfazione degli espositori.
La giornata di Sabato, quella che mi ha visto presente, era invece dedicata a Masterclass “classiche” inerenti la degustazione: le aziende che hanno optato per organizzarne una sono state ReimonenQ, Appleton, Abuelo e Brugal. Per motivi di tempo, sono riuscito a partecipare solo a quella di Abuelo, molto gradevole e condotta da Cristobal Srokowski, Global Brand Ambassador del Brand, che ha condotto la degustazione con simpatia e completezza, illustrando anche gli aspetti storici e produttivi del distillato, prima di addentrarsi nell’analisi delle quattro espressioni proposte: Abuelo Anejo, Abuelo 7, Abuelo 12 e il top di gamma Centuria. Masterclass indubbiamente interessante, completa e accurata. Recensioni delle espressioni provate, disponibili grazie alla gentilezza di OnestiGroup S.p.A, l’importatore italiano e di Cristobal, saranno disponibili nelle prossime settimane.
Passando tra gli stand, l’accoglienza riservatami è stata calorosa e piacevole. Andiamo con ordine: dopo essermi imbattuto in Marco Graziano, noto appassionato e quest’anno giudice della Tasting Competition, mi sono quindi trattenuto con il simpaticissimo Direttore del Festival, Leonardo Pinto, per una breve conversazione. Gli espositori, disposti ordinatamente nella seconda delle due sale della struttura, rasentavano un deciso incremento quantitativo rispetto alla passata edizione. Ben presente Velier, il noto importatore Genovese nonchè scopritore ed imbottigliatore di interessanti espressioni, facenti parte della selezione di Luca Gargano e provienienti tutte dal Demerara: Uitvlugt 1997, Diamond 1999 e i due interessanti esperimenti, composti dai Blended in the Barrel. Sostanzialmente, si tratta di Rum distillati con alambicchi diversi e “sposati” in un unico blend per un tempo di 16 e 19 anni, a seconda dell’espressione in esame. Abbiamo quindi il Diamond and Port Mourant 1995 ed Enmore and Port Mourant 1998. Grazie alla gentilezza di Daniele Biondi, li vedrete presto su queste pagine.
Passando poi allo stand dedicato ad English Harbor, ho avuto modo di provare l’ottimo 25 y.o. 1981-2006 mentre parlavo con la gentilissima Romina Cattaneo. Foto di rito e materiale per un’altra interessante recensione!
Impossibile poi, non sottolineare la presenza di Pellegrini, con le interessanti referenze rappresentate da Ocean’s Rum, che ho avuto modo di riassaggiare oltre che parlare direttamente con il simpatico produttore iberico, e da ReimonenQ, recente importazione in Italia e composta da espressioni decisamente interessanti. Ringrazio Emanuele per la usuale disponibilità e cortesia!
Tantissimi gli espositori presenti e, causa tempo, non ho potuto soffermarmi molto. Oltre ai presenti lo scorso anno, ben presenti nuove referenze come ho avuto modo di evidenziare. Tutto questo, unito ad un’ottima organizzazione, hanno reso lo Showrum 2014 un vero successo. Grande affluenza di appassionati e presenza di nomi di spicco del settore. Un breve inciso lo dedico infatti al mio incontro con Javier Herrera, madrileno direttore del Congreso Internacional del Rum e del leggendario Don Néstor Hortega, Maestro Ronero di Santa Teresa con cui ho avuto modo di intrattenermi per gustare il sempre ottimo Santa Teresa 1796, già recensito su queste pagine.
In sintesi, un festival in crescita, che ha rasentato interessanti novità pur preservando quanto di buono si è avuto in precedenza. Complimenti a Leonardo Pinto e Isla de Rum per la perfetta riuscita dell’evento. Ad Maiora!