Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Islay – Scozia
Volume alcolico: 53,7%
Prezzo consigliato: 90 euro
Reperibilità: Bassa, 18.000 bottiglie prodotte. Rilasciato nel 2012.
Cenni storici e osservazioni personali:
Si torna a parlare di Bowmore con un imbottigliamento rilasciato nel 2012: Bowmore 15 y.o. Laimrig Batch 3. Come potrete intuire, quest’espressione rasenta il terzo rilascio della medesima serie, che ha visto crescere la propria tiratura dalle 4500 bottiglie della prima edizione (disponibile solo per il mercato svedese) alle 18.000 di quest’ultima. Laimrig è un Bowmore maturato in botti ex-sherry, 15 y.o. e cask strength. Il suo nome, indica il termine “Molo” in Gaelico e, nello specifico, si riferisce all’antico molo in uso presso la distilleria.
Ringrazio il caro Federico di WhiskySucks per il sample che ho conservato fin dallo scorso novembre.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra.
Olfatto: L’influsso dello Sherry è evidente: su una nota alcolica piuttosto marcata, si evincono more, ciliegie e amarene che gli donano un’iniziale dolcezza. Non manca un buon cioccolato fondente, che si fonde a chicchi di caffè tostati. Emerge una tipica affumicatura Bowmore, mista a del buon legno che, tuttavia, a tratti diventa leggermente dominante. Dopo qualche minuto a contatto con l’aria, emerge un possente tabacco da pipa. Nel complesso, un buon olfatto, non fa gridare al miracolo ma è ben costruito.
Palato: Il legno è inizialmente molto aggressivo e il Laimrig si presenta con una nota tannica molto marcata. Fortunatamente, non si esaurisce qui e, dopo quest’ondata iniziale, è possibile cogliere frutti rossi e tamarindo. Una leggera nota amarognola, di china, è presente. Ancora, cacao amaro molto elegante. Ritorno del tabacco, anche se in misura più mitigata. Emerge anche il carattere tipico di Bowmore, con una discreta affumicatura e sentore di brezza marina, pur se non molto marcata.
Finale: Discretamente lungo, di cacao amaro, china e leggera torbatura.
Questa espressione non mi fa impazzire: presenta degli spunti interessanti, soprattutto all’olfatto, ma la legnosità del palato tende un po’ a smorzarne l’intensità. Va detto che oltre il legno emergono diversi sentori intriganti ma, al contempo, non credo sia così “facile” da bere. Indi, la penalizzazione nella valutazione finale. Altri che hanno avuto modo di provarlo, lo hanno gradito di più, quindi potrebbe essere lo stesso anche per voi.