Informazioni:
Tipologia: Premium Rum
Provenienza: Originariamente Cuba, attualmente Repubblica Dominicana
Volume alcolico: 40%
Prezzo consigliato: 50-55 euro
Reperibilità: Media
Cenni storici e osservazioni personali:
Dopo aver esaminato l’espressione più nota di Matusalem, il Gran Reserva 15, è il momento di recensire il top di gamma: Matusalem Gran Reserva 23. Come il suo fratello minore è anch’esso ottenuto mediante metodo solera, con un blend di rum di almeno 23 anni di età. Vi ricordo che è possibile visionare le tappe salienti della storia di questo brand, consultando la mia precedente recensione.
Prodotto originariamente a Cuba e, attualmente, in Repubblica Dominicana, è importato in Italia da Velier che ha nel proprio catalogo una pregevole e notevole selezione.
Colgo l’occasione per ringraziare Al Chisholm di Matusalem che, dopo aver notato la mia recensione del 15, mi ha messo in contatto con Velier per l’invio di una bottiglia a titolo recensivo. A tal proposito, ringrazio quindi Daniele Biondi per aver provveduto, in modo celere e cortese.
La bottiglia del Matusalem Gran Reserva 23 è molto gradevole ed è diversa da quella del 15, come avrete modo di vedere in foto. La reperibilità è media, essendo comunque disponibile presso diverse enoteche specializzate, sia fisiche che online.
Note Degustative:
Aspetto : Ambra con riflesso color arancia
Olfatto: Il naso viene subito immerso in un gradevole sentore di vaniglia che lascia poi posto a un massiccio sentore di caramello ma anche del miele. Non manca una corposa nota di cioccolato al latte, decisamente piacevole e dolce. La nota alcolica è decisamente delicata e molto ben integrata, molto più vellutata di quella avvertibile nel Matusalem 15. Un olfatto tendenzialmente molto dolce, con una leggera nota di frutta secca tostata tra cui primeggiano le mandorle che, a tratti, ricordano una buona pasticceria secca artigianale. Un grazioso aroma di toffee completa il tutto. Note che a tratti ricordano un cognac, siamo di fronte a un Rum che non è certamente monotematico.
Palato : Su un substrato alcolico decisamente elegante e vellutato, si apre con una massiccia nota di tabacco che, tuttavia, non impedisce di cogliere il ritorno della frutta secca tostata che qui, in modo più evidente che all’olfatto, ricorda decisamemente ottimi pasticcini secchi. Note di agrumi, principalmente succo d’arancia gli donano una delicata astringenza. Non è decisamente un Rum malvagio, anzi molto equilibrato ma, devo dire, la gradazione non gli consente di esprimersi appieno. Credo, infatti, che un volume alcolico leggermente più elevato avrebbe smorzato le note “acquose” che emergono durante la degustazione. Il palato è complessivamente leggero, infatti.
Finale : Mediamente lungo, con ritorno delle note di pasticceria secca, una punta di miele e un buon tabacco.
Quest’espressione di Matusalem supera, nella mia scala personale, il fratello minore. Tuttavia, le interessanti note evidenziate al palato non si esprimono al meglio a causa di una gradazione che, ritengo, sarebbe dovuta essere più elevata. Al contempo, dobbiamo renderci conto che non tutti i prodotti possono essere cask strength o comunque vantare una gradazione più elevata ed essere necessariamente buoni. Credo che una leggera oscillazione del 3-4% gli avrebbe giovato, ma se i Master Blender di Matusalem hanno deciso di optare per lo standard 40%, credo abbiano i loro buoni motivi.
Ad ogni modo, nonostante questa mia considerazione, resta un buon Rum. Deve inoltre essere considerato che lo stile Cubano, che questo Rum ovviamente mantiene pur avendo dovuto, per motivi storici, spostare la produzione, tende a produrre Rum di corpo più leggero. Si tratta quindi di preferenze personali.