Informazioni:
Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky – Cask Strength & Sherry Cask
Provenienza: Highland – Scozia
Volume alcolico: 61,9 %
Prezzo consigliato: 170 euro
Reperibilità: Bassa, 516 bottiglie prodotte. Disponibile presso enoteche specializzate.
Cenni storici e osservazioni personali:
Fondata nel 1834, la distilleria Glenugie era quella più ad est dell’intera Scozia. La produzione era ridotta ed è proseguita a fasi alterne, venendo arrestata del tutto durante la Prima Guerra Mondiale. In un periodo, inoltre, fu convertita in birrificio. Ad ogni modo, dopo numerosi cambi di proprietà, fu chiusa nel 1983, anno infausto per molte distillerie, e completamente demolita.
Il suo whisky, tuttavia, pur non essendo noto ai più, è sempre stato estremamente apprezzato al pari di altri grandi nomi come Lagavulin, Brora, Talisker o Port Ellen. Basti pensare che il famoso recensore francese Serge Valentin annovera Glenugie tra le cinque distillerie Top Class, considerandola superiore ad Ardbeg o allo stesso Port Ellen.
Gli imbottigliamenti di Glenugie sono molto rari e quasi tutti appannaggio di imbottigliatori indipendenti anche se, Chivas Brothers, proprietaria attuale del brand, sporadicamente ne rilascia qualcuno con le scorte residue, a prezzi non inferiori alle 250 sterline. Poter assaporare il whisky di Glenugie, quindi, non è certo semplice dato che gran parte confluiva nei blended, particolarmente nel Long John dato che l’azienda ebbe il controllo della distilleria per molto tempo.
Oggi ci dedichiamo alla disamina del Glenugie 23 y.o. 1981-2005 Duncan Taylor, imbottigliato dalla botte numero 5155 a gradazione piena, precisamente 61,9%. Come da tradizione Glenugie, la botte è ex-sherry. Di questo imbottigliamento esistono 516 bottiglie in tutto il mondo, quella che ho avuto modo di reperire e provare è la numero 140. Non è estremamente facile da trovare ma alcune enoteche specializzate la hanno ancora nel proprio listino a prezzi variabili. Come nota aggiuntiva, specifico che appartiene alla serie Rarest of the Rare (Più raro dei rari), che racchiude imbottigliamenti di distillerie ormai scomparse.
E’ un vero peccato che Chivas Brothers non tenda a valorizzare, come Diageo, i prodotti provenienti dalle proprie distillerie ormai silenti. Alcuni malti, come nel caso di Glenugie, potrebbero diventare di assoluto successo al pari di Brora e Port Ellen. Fortunatamente, però, pur essendo un whisky raro, non assurge a vette di prezzo folli come gli ultimi imbottigliamenti di Diageo e quindi, se riuscite a trovarlo, potrete acquistarlo a un prezzo “umano”.
Note Degustative:
Aspetto : Ambra scura con riflessi ramati, decisamente ex-sherry
Olfatto: Ricca presenza di frutti rossi, in primis more. Impossibile non cogliere cioccolato denso e delizioso, particolarmente fondente con suggestioni di tartufo. Presente anche un piacevolissimo sentore di malto pieno e caldo, accompagnato da vaniglia e da un tocco di caramello. Segue anche toffee, con suggestioni di ippocastano. Una nota speziata con una punta di pepe chiude un olfatto veramente intrigante.
Palato : Senza acqua: molto pepato, secco e tannico. Si colgono note di frutta secca tostata, tra tutti, nocciole ma anche tè nero che, unitamente a zenzero e sentore di prato appena tagliato, gli conferisce un tocco molto erbaceo e piacevole. L’alcool si percepisce, essendo in percentuale molto elevata,ma non è fastidioso. Un buon lavoro di integrazione, senza dubbio. Note agrumate di arancia e delicata melassa. Un alternarsi di note dolci e amare, perfettamente integrate. Con acqua: più “gentile”, permane il lato secco ma emerge una nota dolce di vaniglia e sherry. Un whisky molto particolare, di grande qualità.
Finale : Piuttosto lungo, di frutta secca tostata e sentori erbacei che a tratti si fondono, formando un unicum.
Trovo che questo Glenugie sia un whisky decisamente ottimo. Espressione di una distilleria ormai silente, costituisce un malto poco noto ma sicuramente di spessore. Un vero peccato che sia estremamente difficile trovarlo, ma se riuscite nell’impresa, non ve ne pentirete!
Aggiornamento 11/09/2015: Riprovandolo a distanza di tempo, risulta ulteriormente migliorato. Al palato, minore tannicità, ulteriore enfatizzazione del lato fruttato e diminuizione del lato alcolico. Questi whisky in Sherry First Fill tendono a migliorare con il tempo e questo ne è la riprova. Di conseguenza, voto mutato da 90 a 92.
L’ammmore, ecco cosa di prova per questo malto di 23
Decisamente un gran bel malto 🙂 Veramente ottimo!
[…] prolifico imbottigliatore scozzese. Abbiamo ricevuto il sample come gentile presente da parte di Giuseppe, e ringraziandolo vi rimandiamo già alla sua recensione (e a quella di Federico, e […]