Informazioni:
Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia
Volume alcolico: 45%
Prezzo consigliato: 80 euro
Reperibilità: Bassa, Limited Edition da 80 bottiglie. Disponibile presso il sito dell’imbottigliatore
Cenni storici e osservazioni personali:
Torno a parlarvi di whisky per sottoporvi una distilleria giovane e non molto conosciuta: Auchroisk. Fondata nel 1975, nella contea di Banffshire, nello Speyside, ha un nome che significa “guado sul ruscello rosso”, tradotto dal Gaelico. Costruita allo scopo di produrre il malt necessario al famoso blend J&B, è sita nei pressi di una fonte d’acqua pura perenne, il Dorrie’s Well, come ogni distilleria che si rispetti. Nonostante,ad oggi, il 90% del whisky prodotto dalla distilleria venga ancora impiegato per il blending, il restante 10% viene imbottigliato dalla Diageo, proprietaria della distilleria, come Single Malt.
Ad ogni modo, è relativamente raro, vantando pochi imbottigliamenti ufficiali e ben pochi imbottigliamenti indipendenti.
Per un periodo, la dicitura Auchroisk non fu impiegata in quanto la pronuncia fu giudicata troppo difficile e poco consona alla diffusione sul mercato: Athrusk. Fu infatti commercializzato come “The Singleton”. Oggi, fortunatamente, si è tornati all’originaria dizione, autenticamente pura e genuina.
Come dicevo poche righe sopra, gli imbottigliamenti sono piuttosto rari come ad esempio il 30 anni Special Release imbottigliato da Diageo nel 2012, che prossimamente vedrete recensito su queste pagine, o alcune espressioni Signatory.
L’amico Andrea, già autore di whiskynews.it e patron dell’imbottigliatore indipendente Hidden Spirits, ha deciso di optare per questo malto, decisamente atipico come aromi e palato, come secondo imbottigliamento della sua gamma che comprende anche un Caol Ila 14 y.o. di cui parleremo in seguito e che ho avuto modo di degustare al recente Milano Whisky Festival.
Oggi voglio parlarvi di questo Auchroisk 21 y.o. distillato nel Dicembre 1991 e imbottigliato nel mese di Ottobre 2013, pochi giorni prima del Festival presso cui è stato presentato in anteprima. È un whisky maturato prevalentemente in botti di Bourbon con un breve passaggio in botti di Sherry, precisamente 90 giorni. È stato prodotto in 85 bottiglie ed è reperibile presso il sito web di Hidden Spirits.
Ho avuto modo di parlarne con Andrea che mi ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a scegliere un malto sicuramente non commerciale e non semplice come Auchroisk: la voglia di realizzare un whisky senza compromessi, che si ama o si odia. La botte lo ha colpito molto e, in quanto tale, ha deciso di sceglierla!
Passiamo quindi alla fase degustativa per vedere di dare un giudizio personale su questo recentissimo imbottigliamento.
Note Degustative:
Aspetto: Giallo paglierino con riflessi dorati
Olfatto: Molto delicato ed inebriante, con note che spaziano da una dolcezza iniziale di vaniglia e malto a un’astringenza dovuta alla presenza di agrumi, principalmente limone ma anche arancia in misura moderata.
Non manca un profondo sentore vinoso, più da bianco secco, che completa un palato complessivamente pulito e privo di sbavature. La nota alcolica è presente ma non predominante. Un buon olfatto, non particolarmente complesso ma, come ho detto, “pulito” e, in sincerità, molto fresco per un 21 anni.
Palato: In principio vino bianco, ma anche note floreali molto eteree che mi ricordano rose, canfora e ginepro. Ha anche un lato balsamico, a base di mentolo e forse una punta di eucalipto. Presente anche un lato fruttato, a base di pompelmo e arancia che gli donano una piacevole astringenza senza risultare mai brutale. Dopo qualche secondo, tuttavia, scompare dal palato per poi tornare ad aprirsi, seppur in modo più ristretto. Complessivamente, elegante e piacevole.
Finale: Ecco, forse questa è la nota dolente: il finale è mediamente intenso ma piuttosto breve. C’è, tuttavia, un piacevole tocco vinoso seguito da una nota di malto che rende questo whisky molto delicato e sensuale.
Questo Auchroisk è, complessivamente, un buon whisky con un interessante dualismo tra olfatto e palato con una prevalenza del lato floreale nel primo e del lato “balsamico”/astringente nel secondo.
Avrei desiderato un finale più lungo ma non è assolutamente un prodotto da sottovalutare. È un single malt atipico e come tale deve essere preso. Sottolineo inoltre, l’ottimo rapporto qualità/prezzo che di certo non stona affatto.
Personalmente, ho preferito maggiormente il Caol Ila che prossimamente recensirò, ma voglio esternare i miei complimenti ad Andrea per il buon lavoro che sta facendo, con la speranza che possa raggiungere sempre più alti ed ambiziosi traguardi! Se desiderate leggere un altro punto di vista ecco qui la recensione degli ottimi Jacopo e Giacomo di WhiskyFacile!