Informazioni:
Tipologia: Highlands Single Malt Scotch Whisky – Single Cask
Provenienza: Highlands – Scozia
Volume alcolico: 51,9%
Prezzo consigliato: 400 euro
Reperibilità: Molto bassa, 106 bottiglie totali. Disponibile dal sito web dell’imbottigliatore.
Cenni storici e osservazioni personali:
La distilleria Brackla è stata fondata nel 1812 dal Capitano William Fraser, in una zona che da alcuni è stata definita ancora parte dello Speyside (come Micheal Jackson) mentre da altri è stata collocata nelle Highlands settentrionali. Essendo questa opinione maggioritaria, non esito a collocarla anche io nelle Highlands. Il prefisso “Royal” è un privilegio garantito da Re Guglielmo IV che decise di conferire questo titolo alla distilleria, premiando la qualità del whisky ivi prodotto e fornendosi direttamente dalla stessa per tutta la Corte Inglese. Questo prefisso, di un certo prestigio, è condiviso ad oggi con due sole distillerie: la Royal Lochnagar, ancora attiva e la Glenury Royal, silente dal 1985.
Ad ogni modo, attualmente la distilleria è nelle mani di John Dewar’s & Sons, sussidiaria del Gruppo Bacardi che l’acquisì da Diageo nel 1998, senza però avere scorte di whisky incluse nel prezzo della transazione. Gli attuali imbottigliamenti ufficiali sono quindi limitati a un 10 anni della serie Flora&Fauna rilasciato durante la precedente gestione, un 20 anni appartenente alla serie Rare Malts e un nuovo 10 anni rilasciato nel 2004. Gran parte del whisky prodotto alla Brackla viene infatti impiegato nei blends posseduti da Dewar’s, Johnnie Walker Gold Label in primis.
Fortunatamente, esistono diversi imbottigliamenti indipendenti, pur se molto rari.
Oggi, ho il privilegio di degustare per voi il Royal Brackla 36 y.o. 1976-2012 Silver Seal, imbottigliato in sole 106 bottiglie dall’etichetta di Max Righi dopo una lunga permanenza in botte. E’ un whisky single cask, prodotto quindi da singolo barile e vanta una gradazione alcolica di 51,9, essendo a grado pieno. E’ finora il whisky più “antico” recensito su queste pagine! Ringrazio Max per il campione a scopo recensivo e passo a versarlo nel bicchiere, evitando di berlo subito ma lasciandogli il giusto tempo per aprirsi. Trentasei anni non sono affatto pochi e questo whisky necessita, a mio parere, di almeno un’ora per dare il meglio di sè.
Note Degustative:
Aspetto : Ambra dorata con riflessi bronzei
Olfatto: In primis, delicata vaniglia che, pur presente, lascia posto all’ingresso trionfale di una torba persistente ma non possente ed anzi molto eterea e sensuale che permane gradevolmente per tutta la durata della degustazione. Si aggiunge,poi, frutta secca come noci e nocciole che donano un olfatto elegante e sontuoso. Man mano che passa il tempo, si evolve rilasciando miele, un sentore speziato e un tocco erbaceo, di prato appena tagliato.Non manca una nota di Sherry Oloroso molto nitida che apporta profumi unici e suggerisce quanto meno un passaggio in botti da Sherry. Ancora, sentore di cuoio e erica. Addirittura una punta di cioccolato fondente! Decisamente complesso e multi-strato, con molteplici sfaccettature.La gradazione alcolica non è percepibile e il tutto è estremamente ben amalgamato, realizzando un olfatto decisamente ottimo e memorabile. Caldo e avvolgente! Chi ha detto che un whisky “maturo” è spesso opaco? Provando questo, non potrà che ricredersi!
Palato : La torba continua a permanere e inizia a prevalere sullo Sherry pur non soppiantandolo del tutto, mentre continua l’evolversi del lato dolce caratterizzato da vaniglia e miele e ritorna elegantemente la frutta secca tostata che conferisce una nota acre al tutto e a tratti sembra prevalere. Presente una nota legnosa, naturale per un whisky invecchiato così a lungo ma assolutamente non invasiva, decisamente notevole. Al palato è un po’ secco, ma ciò non vuol dire che sia una nota negativa: personalmente, mi piace così e lo trovo ben caratterizzato e distintivo. Emerge frutta matura, principalmente melone ma anche una nota calda di burro e malto.Non manca un tocco di liquirizia e una punta di mentolo che gli conferisce un lato “balsamico”. Provando ad aggiungere un po’ d’acqua per notare un’eventuale ed ulteriore apertura, noto la prevalenza del lato torbato e minerale, con prevalenza di fumo, pelle ma anche arancia. Complessivamente nobile, a tratti un po’ austero, ma di certo un gran whisky.
Finale : Di media lunghezza e intensità a base di arancia, torba, cioccolato fondente e un pizzico di vaniglia. Non manca una profonda nota di malto. Complessivamente più amaro che dolce ma elegante e suadente!
Un eccellente imbottigliamento, ennesima riprova dell’abilità di uno dei più blasonati imbottigliatori indipendenti del pianeta. Un whisky d’altri tempi, altezzoso e aristocratico, decisamente “Royal”. Lo suggerisco da solo, magari leggendo il Macbeth. (La distilleria è sita nei pressi del Cawdor Castle, uno dei luoghi in cui si svolge la tragedia….)