Qualche giorno prima di Natale, ho avuto il piacere di incontrare presso la nuova “Rummeria” di Nola Emiliano “Distillatomico”, amico di vecchia data e grande appassionato di rum. Tra una chiacchiera e un buon rum (come avete modo di vedere nelle immagini incluse nell’articolo), c’è stata l’occasione per realizzare una piccola intervista. Emiliano, infatti, è molto attivo nella community di appassionati, essendo gestore di una popolare pagina Facebook e, al contempo, ideatore del progetto “RumRoom”, al quale io stesso ho avuto il piacere di partecipare. Mettetevi comodi, si inizia.
Il Bevitore Raffinato: Emiliano, so che è una domanda ovvia, ma credo sia giusto chiederti quando è iniziata la tua passione verso il rum e se ricordi un momento particolare. Insomma, cosa ti ha folgorato sulla via di Damasco?
Emiliano Distillatomico: Bevo rum ormai da circa 20 anni. Come tanti, ho iniziato con i classici rum facilmente reperibili nei bar: Zacapa, Diplomatico, Matusalem, Santa Teresa e via discorrendo. Seppur prodotti più ruffiani rispetto a quelli che oggi riscontrano le mie preferenze, notai fin da subito di essere attratto dal gusto e dagli aromi del distillato di melassa. Poco dopo, iniziai a provare gli agricoli, anche in questo caso partendo da prodotti basici e facilmente reperibili. Una sera, tuttavia, dopo una piacevole cena, il ristoratore mi propose un rum di Silvano Samaroli, un Giamaica del 1993. Fu un’esperienza totalizzante. In quel momento, compresi che il mondo del rum avrebbe potuto offrirmi molto di più rispetto a quello che avevo fino ad allora bevuto.
IBR: E quindi hai iniziato il tuo percorso di approfondimento e crescita…
Emiliano: Sì, iniziai ad acquistare libri, ad informarmi su stili, alambicchi, metodi di distillazione, materia prima, aree geografiche. Iniziai ad acquistare sempre più espressioni, cercando di comprendere il lavoro e la dedizione delle persone che realizzavano quei prodotti così raffinati e lussuriosi. Del resto, lo dici sempre anche tu, la parte teorica è sicuramente importantissima, ma ancora più importante è poter assaggiare i distillati, comprenderne le differenze e le sfumature. Sono cose che non puoi imparare dai libri, ma solo da un’esperienza empirica.
IBR: Sicuramente. Assaggiare è il modo migliore per espandere i propri orizzonti di appassionato, nonché imparare a riconoscere le differenze, divertendosi. A tal proposito, come definiresti la tua iniziativa, “RumRoom”?
Emiliano: RumRoom è un’esperienza conviviale, basata sull’idea di divertirsi, trascorrendo una serata diversa con amici che si collegano da ogni parte d’Italia.
IBR: Ti va di raccontarmi come è nato il progetto e cosa ti spinge?
Emiliano: Volentieri! La prima Rum Room nacque nel 2021, ancora nel pieno del periodo pandemico. Eravamo soggetti alle restrizioni e temevamo i contagi; era quindi impossibile vedersi di persona per bere insieme un distillato. Di conseguenza, un bel giorno mi venne l’idea di aprire alcune delle mie bottiglie e proporre una degustazione online tra gli amici della mia zona, persone che vedo e frequento quotidianamente. L’idea fu accolta con entusiasmo. Mi divertii tantissimo a preparare le prime box con i sample. Dato che la degustazione fu accolta con un notevole entusiasmo, preparai a distanza ravvicinata un secondo appuntamento. Dopo queste prime due “Rum Room” mi fermai per alcuni mesi, poi decisi di provare a riproporre l’idea in maniera “ampliata”, non limitandomi alla sola cerchia di amici che vivono nelle vicinanze, ma dando la possibilità di partecipare anche ad altri appassionati presenti in tutta Italia. Il motore dell’iniziativa è sicuramente la passione che ho per i buoni rum, nonché la voglia di condividere le mie impressioni con altri appassionati.
IBR: Come sono strutturati gli incontri?
Emiliano: Normalmente organizzo una degustazione al mese. I partecipanti si collegano comodamente da remoto e partecipano in modalità sincrona. Io mi limito a una breve introduzione degli imbottigliamenti, poi passiamo all’assaggio “collettivo” con una libera condivisione delle impressioni di ognuno. A volte ci “scontriamo”, ma sempre in modo simpatico e rispettoso degli altri. C’è chi magari apprezza maggiormente un rum moderno a grado pieno, chi invece trova, come me, una grande “magia” in rum distillati decenni or sono, imbottigliati a gradazioni standard. Nessuno è professore; siamo tutti allievi desiderosi di apprendere e conoscere anche imbottigliamenti meno noti. Nel tempo ho proposto rum provenienti da ogni parte del mondo, non limitandomi ai “soliti noti”. Io in primis ho il desiderio di provare nuovi e vecchi prodotti, senza alcun preconcetto.
IBR: Ho avuto modo di partecipare, e in effetti ho percepito un’atmosfera molto conviviale senza alcun “timore reverenziale”, come dovrebbe essere. Bene così! Oltre a Rum Room, scrivi anche le tue impressioni online e sei fondatore di un gruppo Facebook piuttosto frequentato da appassionati, giusto?
Emiliano: Sì, amo condividere qualche “recensione in pillole” di alcuni imbottigliamenti che mi restano particolarmente impressi. Inoltre, sono il co-fondatore, insieme a due cari amici, di un gruppo Facebook, Rum Friends, aperto a tutti gli appassionati che, come me, amano condividere le proprie impressioni e il piacere della scoperta. Tuttora il gruppo è molto attivo, con oltre 4000 iscritti.
IBR: Curiosità personale. Tra le tante distillerie di rum esistenti, quali sono le tue preferite?
Emiliano: Adoro alcune distillerie giamaicane, Hampden e Long Pond! Amo anche i rum del Demerara, ma dovendo scegliere una sola distilleria, il mio cuore andrebbe sempre verso Hampden. Sostanzialmente, posso dire che lo “stile inglese” resta il mio preferito nel vasto panorama del rum.
IBR: Rispetto a quando hai iniziato il tuo percorso, come credi sia cambiato il mondo del rum?
Emiliano: Credo che oggi ci sia molta più ricchezza di informazioni nei confronti dei bevitori, a partire dalle etichette, sempre più precise e ricche di dettagli sulla composizione. Al contempo, tuttavia, viviamo in un’epoca in cui i prezzi sono costantemente in aumento, circostanza che tende ad allontanare molti bevitori, in particolar modo i neofiti che da poco si stanno affacciando al distillato caraibico.
IBR: Nel tuo lungo percorso, sicuramente ci saranno state “figure guida” che ti hanno ispirato a perseguire la passione per lo spirito caraibico. Ti va di dirci chi sono e per quali motivi?
Emiliano: Ho conosciuto tantissimi appassionati, ma le mie “figure guida” sono essenzialmente tre: Francesco Mattonetti, grandissimo appassionato che ho avuto il piacere di conoscere tramite lo stand curatissimo e ricco di chicche che presentava alle edizioni di ShowRum. Un amico e un mentore. Silvano Samaroli, che non necessita di alcuna presentazione e, dulcis in fundo, Luca Gargano, per la sua immensa visione.
Grazie, caro Emiliano, per il piacevole tempo trascorso insieme. Buone degustazioni!